Il passato, il presente e il futuro della Moda in Italia

Pandemia e nuove tecnologie stanno cambiando il mondo del Fashion, dalla produzione al rapporto con il cliente.

Nel 2020 il Fashion è di fronte a una delle più grandi trasformazioni della sua storia, causata dalla pandemia e, ancora prima, dalla tecnologia che ha modificato le tecniche di produzione e le abitudini di consumo nella Moda, con un impatto decisivo sul ciclo di vita dei prodotti. Il mercato oggi richiede tracciabilità della produzione, efficienza, sostenibilità, omnicanalità. Sfide che si possono vincere anche grazie a strumenti come i software di Product lifecycle management (PLM), cioè l’insieme dei dati e dei processi a supporto della progettazione, dello sviluppo e della gestione dei prodotti durante tutto il loro ciclo di vita, che sono stati introdotti cautamente nel settore della moda Made in Italy pochi anni fa.

Le tecnologie PLM permettono di raggiungere la razionalizzazione dei processi e l’efficienza, ovviando alle caratteristiche proprie del sistema produttivo (per esempio cambiamenti rapidi nel corso dello sviluppo prodotto, breve ciclo di vita dei prodotti, forte competizione, ecc.), e sempre più aziende del settore hanno fatto questa scelta. Centric Software, startup nata nel 1998 nella Silicon Valley e che ora ha uffici in tutto il mondo, crea soluzioni PLM per marchi della Moda, della vendita al dettaglio, delle calzature, dei prodotti di lusso, degli articoli per esterni e dei beni di consumo.

In Italia è presente da 10 anni, data l’importanza e la particolarità del settore dell’alta moda (il mercato del lusso vede, nella Top 100 dei brand più noti al mondo, 29 marchi italiani): “Che si tratti di pelletteria, tessili, calzature, occhialeria o altro ancora, ogni comparto ha una propria, particolare sfumatura di tradizione, unicità di stile, qualità, manifattura e innovazione di design: è questo che ha reso l’Italia un leader del settore della moda riconosciuto da tutti e che non ha eguali nel mondo”, ha spiegato Chris Groves, CEO di Centric Software, intervenuto all’evento di celebrazione della presenza decennale dell’azienda nel nostro Paese. D’accordo Ron Watson, VP Product Development: “A volte c’è bisogno di guardare alla tradizione per andare avanti: per questo è stato molto importante per noi conoscere gli artigiani e l’industria della Moda, perché ci hanno insegnato a capire cos’è l’eccellenza di un prodotto”.

Inserire tecnologia e innovazione nel rispetto della tradizione

Un contesto così particolare richiede, dunque, un approccio personalizzato anche nell’innovazione e nella trasformazione digitale: “La sfida del futuro, non solo in Italia, è poter usare l’Intelligenza Artificiale per avvicinare i consumatori ai brand, come sta succedendo nelle sfilate di moda con avatar in 3D”, ha aggiunto Groves. “Ogni prodotto sarà sempre più personalizzato e ci sarà sempre più visual collaboration tra i lavoratori del settore e i clienti attraverso le piattaforme digitali”.

Parlando di innovazione, Watson ha ricordato che non si deve dimenticare di agevolare la facilità di utilizzo del prodotto: i sistemi offerti sono aperti e integrabili ad altre soluzioni per incamerare più informazioni possibili nel PLM. La piattaforma Centric Visual Innovatioon Platform, per esempio, è basata su un’esperienza completamente visiva e digitale per la collaborazione e il processo decisionale, e include due spazi virtuali di lavoro: la Centric Buying Board, per trasformare le sessioni interne d’acquisto e massimizzare il valore del retail, e la Centric Concept Board, per promuovere la creatività e l’evoluzione del concept di prodotto.

“I pilastri del nostro lavoro in Italia sono: l’analisi dati, l’integrazione con software Computer-Aided Design and Drafting (CADD), un’interfaccia utente pensata in base alle esigenze”, ha dichiarato Silvano Joly, Sales Country Manager. “Ci occupiamo poi di accompagnare i clienti nello sviluppo del prodotto in digitale: la parte più difficile è convincerli della necessità di accettare il cambiamento, con l’obiettivo di guadagnare investendo nella tecnologia”.

Per Joly, il Made in Italy ha avuto per anni il vantaggio competitivo del nome, ma oggi non possiamo dare questo vantaggio per scontato, data la concorrenza internazionale: per questo la moda italiana ha bisogno degli strumenti per competere nel mercato globale. Strumenti che possono essere usati già a scuola: l’azienda ha in programma una partnership con un istituto universitario di Firenze, in cui una classe di studenti si dedicherà a progettare una sedia di design per lo Smart working, utilizzando la piattaforma Centric Software dall’inizio alla fine dello sviluppo del prodotto, in modo collaborativo e digitale come se fossero a lavoro.

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Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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