Conoscere la trasformazione digitale per migliorare se stessi (e il mondo)

Intelligenza Artificiale, Machine learning, Big data, algoritmi… Spesso la scena digitale è descritta come il nuovo che, inesorabilmente, avanza. Ma non vengono rappresentati tutti gli aspetti e l’impatto sulle nostre vite, positivo o negativo che sia.

Il libro di Francesco Varanini, Direttore responsabile della rivista dedicata alla Direzione del Personale Persone&Conoscenze (edita da ESTE, editore del quotidiano Parole di Management), Le cinque leggi bronzee dell’Era digitale. E perché conviene trasgredirle, (Guerini e Associati, 2020) guarda al mondo digitale senza dare nulla per scontato, in una prospettiva storica. Sostenendo che il digitale, più che una novità degli ultimi decenni, è il compimento delle promesse e degli inganni dell’Illuminismo.

Per l’autore non è saggio limitarsi a dire che il progresso non può essere fermato e che l’innovazione è sempre benvenuta. A un certo punto, bisogna prendere partito e assumere una posizione critica e responsabile, come cittadini attivi. E come hanno fatto, in passato, tantissimi personaggi della storia e della letteratura citati nel libro.

Uno di questi è Johan Wolfgang Goethe, che in un testo che dà nome al saggio, riassume in modo esemplare la doppia condizione umana: il vivere assoggettati a dure leggi, ed il saper scoprire, in qualsiasi condizione, nuovi spazi per il proprio libero arbitrio.

Scrive Goethe: “Noi tutti dobbiamo compiere il ciclo della nostra esistenza secondo grandi leggi bronzee, eterne. Ma solo l’uomo può l’impossibile: egli distingue giudica e sceglie; egli può all’attimo dare durata”.

Goethe ci ricorda che “solo l’uomo può l’impossibile” ed è proprio la capacità dell’essere umano di spingersi sul terreno dell’impossibile a distinguerlo dalla macchina. Oggi manca al cittadino la possibilità di comprendere le opportunità e le minacce legate all’apparire di macchine presentate come capaci di collaborare con gli esseri umani, ma anche di competere con loro e di sostituirli nel lavoro e nel governo del mondo. Manca la possibilità di formarsi una propria opinione.

In questo saggio, Varanini riassume la novità digitale in cinque leggi bronzee, che limitano gravemente le libertà individuali e la convivenza sociale, e che per via di un’abile propaganda vengono fatte passare per leggi di natura, o per regole del buon vivere civile uscite dal cuore di un magnanimo sovrano. L’autore spiega che, poiché questo libro è rivolto ad esseri umani, e non a robot, algoritmi o a qualche tipo di Intelligenza Artificiale, i fasti e i nefasti delle cinque leggi sono raccontati così come piace a noi esseri umani: la narrazione non fa appello solo alla ragione, perché questa rischia di condurci a considerare le macchine migliori di noi stessi. La narrazione chiama in causa il coraggio e il desiderio, la saggezza, e infine ciò che soprattutto contraddistingue l’essere umano: la coscienza.

La conclusione? Serve conoscere le leggi per poterle trasgredire. L’Era digitale, infatti, pur presentando vere discontinuità rispetto a ere precedenti, appare comunque allo sguardo dell’essere umano come fase della storia della vita, nella storia della natura, nella storia umana. Uno sguardo già presente nei pensatori del passato, le cui analisi del progresso rimangono sempre attuali, come Spinoza e Leopardi, citati nel saggio.

Il volume è in uscita il 10 settembre 2020 e può essere acquistato a questo link: https://www.amazon.it/bronzee-dellera-digitale-conviene-trasgredirle/dp/8862507682

Era digitale, Francesco Varanini, Le cinque leggi bronzee dell'era digitale, Goethe


Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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