Giappone

Covid-19, che cosa insegna il Giappone sulla nuova normalità

Non solo metodologie e tecnologie per migliorare il lavoro, ma anche una società più sostenibile.

Nei Paesi europei sembra che la virulenza e l’infettività del Coronavirus, causa dell’attuale pandemia Covid-19, si stiano attenuando: in realtà, sono diminuiti i casi di malattia, pur sussistendo il timore di una possibile seconda ondata del contagio. In questa situazione, dopo oltre quattro mesi di restrizioni e sacrifici, siamo tutti – individui e aziende – alla ricerca di nuove modalità di vivere, di lavorare e di relazionarci con gli altri, modalità che siano però compatibili con la presenza ancora minacciosa del Sars-Cov-2 in mezzo a noi.

Tutti siamo convinti che non è possibile, con il rischio del contagio ancora presente e anche per le lezioni apprese nel frattempo, ritornare ai comportamenti avuti nel passato: a livello sanitario, sociale ed economico c’è bisogno di cambiamenti comportamentali – a volte anche radicali – e tutti i Paesi del mondo sono alla ricerca di soluzioni efficaci dei problemi a cui ci si è trovati di fronte improvvisamente e senza alcuna preparazione.

Ora, senza occuparci qui delle questioni macro che toccano le relazioni internazionali o gli accordi politici all’interno di ciascun Paese, a livello micro – individuale e aziendale – risulta utile gettare uno sguardo anche al di là dei nostri confini, non tanto per imitare quanto fanno gli altri, ma per essere stimolati a trovare spunti per risolvere crisi e difficoltà simili alle nostre. Suggerimenti, idee originali ed efficaci possono arrivarci a volte anche dagli esempi di altri popoli che, per tradizione e mentalità diverse, si confrontano con i nostri stessi problemi partendo da punti di vista differenti.

L’esperienza del Giappone

Un Paese a cui potremmo fare riferimento è il Giappone: geograficamente e storicamente lontano da noi, è, per molti aspetti, molto più vicino di quanto crediamo. Dal Paese del Sol Levante, infatti, nel recente passato, soprattutto per il settore industriale – ma non solo – abbiamo mutuato metodologie e tecnologie per migliorare il modo di lavorare e stimoli per elevare gli indici di qualità, costo, tempi, rispetto ambientale…

Il Giappone, terza potenza economica mondiale, nonostante la vicinanza con la Cina dove il Covid-19 si è manifestato per la prima volta, con i suoi 126 milioni di abitanti ha avuto finora (il dato è aggiornato a inizio luglio 2020) 19.885 contagiati dal Coronavirus e in tutto 977 morti. Con restrizioni personali e collettive simili alle nostre, se dal punto di vista sanitario il Giappone ha avuto fino a questo momento conseguenze relativamente leggere, gravi, invece, sono gli effetti sulla propria economia, già in difficoltà ancora prima dello scoppio della pandemia.

Sono stati colpiti in particolare i settori trainanti dell’export e del turismo, ma a cascata poi tutti gli altri comparti. Con la prospettiva di un -22% del Prodotto interno lordo nel secondo trimestre del 2020 – il peggiore decremento negli ultimi 60 anni – il Giappone ha varato un vasto piano di aiuti governativi per la popolazione e per le imprese: circa 2.000 miliardi di dollari che dovrebbero permettere al Paese una ripresa a “V”.

Nelle imprese e tra la popolazione del Giappone sono ora diventate popolari due espressioni mutuate dall’inglese: With-After Corona e New Normal Era. La nostra epoca – sia nel periodo in cui si dovrà convivere con il Covid-19, finché non si trovano vaccini e farmaci che lo possano combattere, sia dopo la sua scomparsa grazie ai rimedi che la scienza troverà – sarà caratterizzata da una nuova normalità!

Un nuovo modello di società 5.0

Spesso affermiamo che da quest’inizio di 2020 in poi il mondo non sarà mai più lo stesso: dobbiamo prendere coscienza, sempre più profondamente, del legame inscindibile che tiene insieme tutti gli esseri viventi e, nello stesso tempo, dei cambiamenti che tutti, singoli e organizzazioni (famiglie e aziende comprese), dobbiamo apportare ai nostri comportamenti individuali e collettivi.

Il Giappone, abituato per quanto è possibile alle tragiche catastrofi naturali (basta ricordare il terremoto e lo tsunami del 2011, nonché i ricorrenti tifoni, eruzioni e sismi, o le recenti inondazioni) già da prima della pandemia stava studiando nuovi modelli di società (Society 5.0) in sintonia con i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvati nel 2015 dalle Nazioni unite. A questo nuovo tipo di società avrebbero dato il loro insostituibile contributo le imprese industriali e di servizio grazie alle nuove tecnologie sviluppate nell’ambito di Industria 4.0 (Intelligenza Artificiale, Internet of Things, Big data, Robotica, Sensoristica…). Il Covid-19 ha affrettato questa ricerca di nuove modalità di vivere e di operare nel quotidiano utili non solo per il Giappone, ma anche per altri Paesi.

L’organizzazione giapponese Intage, che si occupa di analisi dati e digital marketing, ha svolto un corposo lavoro per compendiare in nove tematiche principali i fenomeni interconnessi tra loro verificatisi negli ultimi mesi, nonché gli impegni e i cambiamenti che già fin da oggi devono caratterizzare il comportamento delle persone e le attività aziendali. I primi tre temi riportati di seguito sono considerati di breve e medio periodo, mentre gli altri sei sono classificati come questioni a lungo termine. Sotto forma di tabella – consultabile a questo link – si cerca di riassumere, in modalità schematica, i due gruppi di problematiche e i cambiamenti a cui individui e imprese andranno incontro in Giappone. Forse qualcosa può risultare utile anche per la nostra realtà.

Le altre sei tematiche, che riguardano il periodo post-Covid, esprimono stili di vita e attività che si affermeranno più a lungo termine, anche quando la pandemia sarà solo un ricordo: sono consultabili a questo link.

Nuove strategie per una migliore qualità di vita

La pandemia del Covid-19 ha avuto – e avrà – un’influenza su tutto il genere umano. I comportamenti sul lavoro e nella vita quotidiana di tutti hanno subito (e subiranno) importanti cambiamenti. In Giappone si parla di dover ‘evitare’ tre tipi di mitsu (idea che esprime densità, prossimità, strettezza): mippei, cioè luoghi troppo chiusi; misshū, cioè luoghi affollati, assembramenti; missetsu, cioè contatti troppo ravvicinati.

Abbiamo visto, anche nei nostri Paesi, come il telelavoro, la formazione online, le cure mediche online siano state a volte delle opportunità, oltre che delle scelte obbligate. Dopo una valutazione anche dei rischi, le aziende possono formulare nuove strategie e fare nuove programmazioni, grazie alle lezioni apprese in questo periodo, per essere più utili alla società, più rispettose dell’ambiente e anche più avvantaggiate nel loro business.

Toyota si aspetta che l’attuale situazione continui almeno per tre anni e ad aprile 2020 ha stanziato 1.000 miliardi di yen di finanziamenti per superare le difficoltà causate dalla pandemia. Anche se le vendite dovessero diminuire del 30%, l’azienda avrebbe ancora la possibilità di realizzare dei profitti. Le nuove tecnologie e il nuovo tipo di società (Society 5.0) dovrebbero assicurare una migliore qualità della vita con un maggiore equilibrio tra economia, ecologia e stabilità sociale.

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Rosario Manisera

Rosario Manisera è uno studioso del mondo giapponese

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