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Discriminazioni al lavoro, la (nuova) piaga degli Usa

Le campagne aziendali a favore dell’inclusione e della diversity non sembrano aver avuto l’effetto sperato nelle compagnie americane. Secondo uno studio condotto dal sito di servizi per l’impiego Glassdoor, negli Stati Uniti tre lavoratori su cinque hanno avuto esperienza o sono stati testimoni di discriminazioni per età, razza, sesso o orientamento sessuale sul posto di lavoro.

Un dato che stride con il carattere variegato della forza lavoro assunta dalle imprese, soprattutto negli ultimi anni, proprio per incentivare la diversity. A partire dal 2018, secondo la stessa ricerca, sarebbero cresciute del 30% le posizioni aperte per ruoli legati al tema dell’inclusione.

“Le persone che lavorano in queste posizioni tendono ad avere esperienza nei settori di Human Resources e Talent Acquisition e spesso scelgono volontariamente di occuparsi di diversity perché appassiona l’idea di far sentire benvenuti e ascoltati lavoratori con background diversi”, ha spiegato al giornale The Hill Daniel Zhao, Senior Economist di Glassdoor.

Eppure, i loro sforzi non sembrano ripagati. Il 45% dei dipendenti statunitensi ha assistito a forme di ageism o discriminazione in base all’età, il 42% è stato vittima di razzismo o si è trovato in una posizione di svantaggio per ragioni legate al genere e il 33% ha avuto esperienza o è stato testimone di una discriminazione fondata sull’appartenenza alla comunità LGBT.

Non sono, infatti, soltanto le donne o le minoranze a essere in difficoltà sul lavoro. La survey rileva come siano soprattutto gli uomini le principali vittime di discriminazione per età o per orientamento sessuale. In particolare, i giovani lavoratori hanno più probabilità di subire o assistere a uno dei quattro tipi di discriminazione rispetto ai colleghi con più di 55 anni.

Fonte: The Hill

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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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