Formazione

Formazione e capitale umano come investimenti per il futuro

Promuovere un approccio strategico e integrato che rafforzi il dialogo e la collaborazione tra istituzioni, mondo produttivo e società civile, per dare vita a un sistema educativo e formativo sempre più in grado di favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e, in una prospettiva più di lungo termine, contribuire a costruire un sistema economico competitivo e un territorio capace di attrarre talenti e investimenti.

Sono gli obiettivi del libro Il futuro della formazione. Investire sul capitale umano edito da Assolombarda, con il coordinamento del Vice Presidente con delega all’Università, Innovazione e Capitale Umano Pietro Guindani, e da Confindustria Canavese, con il coordinamento della Presidente Patrizia Paglia.

Il libro parte da una riflessione sul mondo della formazione e sulle sue prospettive per il futuro, anche alla luce degli impatti derivanti dal Coronavirus. La scuola, infatti, è stata riportata al centro del dibattito pubblico dall’emergenza sanitaria, insieme con la sanità, il lavoro e la mobilità.

“Lo scenario socio-economico attuale impone una riflessione seria e corale sul futuro della formazione”, ha dichiarato Pietro Guindani durante la presentazione online del libro a inizio luglio 2020. “Queste circostanze senza precedenti di emergenza e di distanziamento spaziale hanno restituito al comparto educativo una diffusa consapevolezza del proprio valore e del proprio insostituibile ruolo”.

In quest’ottica, nel testo possiamo leggere l’emergenza Covid-19 come un acceleratore di un processo di rinnovamento che era già in corso e possa definitivamente traghettare verso una nuova modernità il sistema educativo, che nel frattempo ha dimostrato una straordinaria capacità di reazione, caratterizzata da una progressiva digitalizzazione, sviluppando soluzioni tecnologiche da remoto per supplire alla didattica in presenza.

Il ruolo delle imprese nella formazione

Il messaggio del libro è che oggi più che mai siamo tutti chiamati – imprenditori, classe dirigente, insegnanti, studenti e decisori pubblici – a comprendere a fondo la rilevanza strategica dell’investimento in formazione e capitale umano, un fattore fondamentale per l’individuo perché possa maturare una piena cittadinanza sociale ed economica. “Un Paese che non investe in formazione, è un Paese che non scommette sul proprio futuro”, ha aggiunto Guindani.

Le raccomandazioni contenute nel volume evidenziano una serie di azioni di intervento funzionali a sviluppare un sistema di istruzione e formazione in grado di accompagnare i giovani nel corso del proprio sviluppo formativo, puntando su percorsi di orientamento diffusi ed efficaci fino al loro ingresso nel mondo del lavoro. Tutto questo con un duplice obiettivo: accrescere la qualità dei processi educativi e le competenze dei giovani; valorizzare l’impegno formativo delle aziende e promuovere una cultura diffusa della formazione.

Tra gli interventi proposti si sottolinea la necessità di una maggiore focalizzazione sulle competenze digitali e le discipline scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, in inglese tradotto con l’acronimo STEM), dove l’Italia sconta un consistente ritardo.

Il volume propone poi un forte investimento su percorsi di reskilling e di upskilling per i lavoratori già inseriti nel mercato del lavoro, dato che il modello educativo tradizionale legato all’istruzione sui banchi di scuola andrebbe sostituito con un sistema di formazione continua lungo tutto l’arco della vita. Il libro si sofferma infatti sull’importanza di iscrivere a pieno titolo le imprese a partner del mondo della formazione, per dare vita a corsi di laurea capaci di rispondere realmente alle esigenze di occupazione dei giovani. È dedicata proprio a loro l’ultima parte del volume, che punta sulla necessità di rilanciare gli strumenti dell’alternanza e dell’apprendistato, in cui le aziende possono giocare un ruolo fondamentale.

assolombarda, competenze digitali, formazione continua, Pietro Guindani, Patrizia Paglia


Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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