Il Covid taglia le offerte di lavoro

Il 2020 è stato l’anno che ha segnato negativamente il mercato del lavoro e, di conseguenza, l’economia del nostro Paese. Complice la pandemia di Covid-19, l’Italia ha infatti registrato un calo delle Job ad. Il totale delle offerte è stato di 366mila (-24,8% rispetto al 2019), dato che rappresenta un forte rallentamento, anche se in netto miglioramento rispetto alla chiusura del primo semestre 2020 (-32,5%). A fotografare la situazione è InfoJobs, piattaforma per la ricerca di lavoro online, attraverso l’Osservatorio sul mercato del lavoro 2020.

Lo studio ha rilevato, inoltre, una grande disomogeneità geografica. Più della metà delle job ad sono state pubblicate da tre sole regioni; in particolare quasi un terzo (32,4%) proveniva da aziende lombarde, dove la provincia di Milano ha spadroneggiato con oltre 48mila offerte, nonostante fosse fra le più colpite dalle misure di sicurezza volte a fronteggiare la diffusione del Covid-19. Seguono l’Emilia Romagna (16%) e il Veneto (14,3%). Fra le città, oltre al già citato capoluogo lombardo, compaiono Roma, Torino, Bergamo e Brescia. La città che, invece, ha registrato il maggior incremento di inserzioni lavorative è Piacenza: +18% rispetto al 2019 (13esimo posto in graduatoria).

“I dati emersi dalle nostre analisi confermano l’evidente periodo di sofferenza, ma anche l’impegno e la voglia delle aziende e dei candidati di non cedere”, ha commentato Filippo Saini, Head of Job di InfoJobs.

Le professioni qualificate sono le più richieste

Oltre al numero di inserzioni registrate, InfoJobs ha voluto studiare i dati relativi alle ricerche dirette delle aziende. Nel corso del 2020 sono state quasi 10mila le imprese che hanno analizzato curriculum direttamente dal Database di InfoJobs, con più di 2 milioni di ricerche effettuate e oltre 63mila candidati contattati. Le più alte concentrazioni di ricerca risalgono al periodo precedente l’inizio della pandemia (gennaio-febbraio 2020), ma anche ai mesi autunnali (settembre-novembre 2020) in cui il mercato del lavoro ha registrato una, seppur debole, ripresa.

Importante è sottolineare l’attenzione che le aziende hanno posto alla professionalità delle persone inserite. A fronte di una diminuzione delle assunzioni, dunque, ci si è concentrati sulla qualità: progettisti meccanici, tornitori, IT developer, controller… Insomma figure altamente qualificate. Ma anche farmacisti (al terzo posto dietro agli operatori logistici e agli agenti di vendita), Oss e tecnici di laboratorio compaiono fra le figure più richieste, in un anno dove il sistema sanitario è stato il centro della vita del Paese. Infine, molto ricercate le figure operanti nella Gdo e in tutti quei settori che non sono stati travolti dalle misure restrittive anti Covid.

Se il 2020 è stato un anno insolito, all’insegna della paura e dell’incertezza, il 2021 è iniziato in modo altrettanto titubante: con il perdurare dell’emergenza sanitaria, infatti, le aziende devono progettare al meglio il loro piano assunzioni, per riuscire a svolgere al meglio la propria attività, cercando di uscire fortificati da questa crisi mondiale

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