Calenda

Il lavoro nei programmi elettorali del centrosinistra (e sinistra)

Lotta al precariato; valorizzazione e consolidamento in chiave strutturale dello Smart working; promozione dell’occupazione femminile e rimodulazione del Reddito di cittadinanza. Questi sono i principali punti, relativi al tema del lavoro, che sono affrontati all’interno dei programmi di Partito democratico, Italia Viva-Azione e Verdi e Sinistra italiana, che Parole di Management ha sintetizzato dopo aver letto i rispettivi programmi elettorali in attesa del voto del 25 settembre 2022.

Il Partito democratico contro precariato e lavoro ‘povero’

Tra i punti del programma del Partito democratico (Pd) in tema di lavoro è citata la centralità della lotta al precariato, al lavoro povero e al lavoro nero, attraverso interventi drastici. Più in dettaglio, il Pd propone di contrastare il precariato attraverso una serie di misure come l’introduzione di una causale fin dall’inizio del rapporto di lavoro e rendendo più vantaggioso il contratto a tempo indeterminato rispetto a quello a tempo determinato. Il riferimento è alla recente riforma del mercato del lavoro adottata da Madrid in cui, pur mantenendo la flessibilità per i datori di lavoro, si punta su maggiori tutele per i lavoratori. In questo modo si vuole ‘superare’ il Jobs Act varato dal Governo Renzi.

C’è poi la volontà di varare una legge che riconosca il valore legale erga omnes del trattamento economico complessivo dei contratti collettivi firmati dalle organizzazioni più rappresentative per debellare i contratti ‘pirata’; e l’introduzione un salario minimo contrattuale sul modello tedesco. Un’altra proposta riguarda invece l’estensione a tutti gli appalti pubblici della clausola di premialità per l’occupazione giovanile e femminile. In tema di lavoro giovanile, in particolare, il Pd menziona anche la volontà di proseguire sulla strada dell’azzeramento dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni; sul fronte degli stage la proposta consiste nell’obbligo di retribuzione per quelli curriculari e nell’abolizione di quelli extra curriculari, ma anche nell’incentivo dell’apprendistato come principale strumento di ingresso nel mercato del lavoro.

Sul Reddito di cittadinanza, il Pd vuole ‘ricalibrare’ la misura a partire da un’ingiustificata penalizzazione delle famiglie numerose e/o con minori. Per contrastare invece il lavoro nero e sommerso si propone di proseguire nel rafforzamento dei controlli. Infine è promosso lo Smart working per favorire le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, di ridurre le emissioni di agenti inquinanti e di migliorare, nel contempo, la vivibilità dei centri urbani e rivitalizzare i piccoli borghi sempre più spopolati.

Italia Viva e Azione si schierano contro la burocrazia

Tra le misure proposte da Italia Viva e Azione sul tema del lavoro c’è l’introduzione del salario minimo, con l’obiettivo di garantire a tutti i lavoratori una retribuzione dignitosa, che deve passare attraverso una serie di azioni condivise con le parti sociali, come una legge sulla rappresentanza che combatta il fenomeno dei contratti-pirata e assicuri che siano validi solo i contratti collettivi firmati da organizzazioni realmente rappresentative. Altri punti riguardano la detassazione dei premi di produttività; il supporto – attraverso un rimborso – alle imprese che investono in riqualificazione della forza lavoro (non solo dipendente); la lotta alla precarietà con la promozione della flessibilità regolare; il lancio di un piano straordinario per la semplificazione in modo da combattere la burocrazia fatta di procedure e regole inefficienti.

Per il Reddito di cittadinanza Italia Viva e Azione la proposta è che il sussidio sia tolto dopo il primo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua e che ci sia un limite temporale di due anni per trovare un’occupazione, al termine del quale l’importo dell’assegno deve essere ridotto di almeno un terzo e il beneficiario deve essere preso in carico dai servizi sociali del Comune. Sullo stesso tema, sono proposti i seguenti interventi: la necessità di adottare modifiche sostanziali che eliminino le iniquità esistenti nella struttura del sussidio (a danno delle famiglie numerose e a coloro che vivono nelle grandi aree urbane); la possibilità di consentire concretamente alle agenzie private di trovare lavoro ai percettori del reddito; l’utilizzo degli Istituti tecnici superiori (Its) e Scuole di alta formazione per potenziare formazione dei percettori del sussidio.

Tra le misure dedicate al lavoro autonomo è citata la possibilità di consentire a questa categoria di lavoratori di partecipare ai bandi nazionali e regionali come le imprese; il completamento della riforma sull’equo compenso delle prestazioni professionali; il potenziamento della cassa integrazione per i professionisti e le politiche attive per gli autonomi. In tema di Smart working, c’è la volontà di rendere sistemiche le misure sperimentate durante la pandemia, ponendo al centro la tutela dei lavoratori fragili.

Verdi e Sinistra italiana

Nel programma di Verdi e Sinistra Italiana il lavoro, è scritto, deve tornare al centro di tutte le scelte della politica. Tra i punti menzionati, c’è la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; l’introduzione di un salario minimo di 10 euro l’ora; la lotta al precariato, con un’attenzione particolare alla tutela dei lavoratori degli enti di promozione della cultura e dello spettacolo, di cui la pandemia ha dimostrato l’estrema vulnerabilità. Si parla anche di protezione del potere d’acquisto dei cittadini attraverso il ritorno a un sistema in cui, a cadenza almeno semestrale, si proceda automaticamente ad alzare i salari e le pensioni in proporzione alla crescita dell’inflazione, in assenza di accordi intervenuti in questo senso nel periodo fra le parti sociali.

È sottolineata inoltre l’importanza del ripristino di un sistema di protezione fondato sul reintegro al posto di lavoro per tutte e tutti, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore dell’impresa. In tema di sicurezza sul lavoro è invece proposto un Piano nazionale per la prevenzione infortuni sul lavoro con un coordinamento degli enti, la valorizzazione delle specifiche competenze e una forte campagna di assunzioni nelle apposite funzioni delle Asl. Il tutto allo scopo di arrivare, entro la Legislatura, a triplicare il numero delle attuali ispezioni.

Per tutelare il lavoro autonomo sono citate le seguenti misure: la predisposizione di schemi contrattuali con i clienti committenti; un sistema sanzionatorio che scoraggi il ricorso a clausole e condotte abusive; un equo compenso generalizzato e proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto; e un codice di condotta che regoli i rapporti tra committenti e lavoratori autonomi. Sulla questione dello Smart working, l’obiettivo è  di favorire questo nuovo modello per per tutti i lavoratori, la cui presenza non è richiesta fisicamente.

Fonti:

Partito democratico: partitodemocratico.it/wp-content/uploads/AGGIORNAMENTO-PROGRAMMA_INSIEMEPERUNITALIADEMOCRATICAEPROGRESSISTA_250822-1.pdf

Italia Viva e Azione: https://www.italiaviva.it/programma_elettorale_azione_italia_viva_calenda

Verdi e Sinistra italiana: https://verdisinistra.it/programma-alleanza-verdi-e-sinistra/

Partito democratico, elezioni, Verdi e sinistra italiana, Italia Viva e Azione

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