Le aziende alla scoperta dell’IoT

L’obiettivo che si sono dati sta tutto nel nome della prima applicazione ideata insieme: Tsango, per aiutare le Piccole e medie imprese (PMI) a ‘danzare’ con i dati. Per farlo Dario Marzoni, Jean-Pierre Merx e Domenico Morone, tutti con una lunga esperienza in ambito PLM, Supply chain e Manufacturing application alle spalle, hanno messo insieme le loro competenze e hanno dato vita ad Aictivate, software company nata sin dall’origine su cloud e specializzata in soluzioni di Industrial IoT.

“Siamo un team di veterani”, ironizza Merx. Negli anni di lavoro tra gli Stati Uniti e l’Italia, sempre a contatto con grandi aziende manifatturiere, i tre si sono resi conto della crescente domanda di dati e al contempo delle ricorrenti difficoltà di analisi e impiego degli stessi. “Utilizzare le informazioni raccolte grazie ai device IoT oggi consente di ridurre le operazioni di manutenzione e di aumentare la qualità di ciò che si produce, intervenendo in modo preventivo sulla base di dati statistici o in modo predittivo grazie all’Intelligenza Artificiale”, spiega Merx. Operazioni che possono apparire semplici agli occhi delle grandi multinazionali, ma che si rivelano ancora complesse se inserite nei contesti tipici di un’azienda di piccole o medie dimensioni.

“La difficoltà è dovuta essenzialmente a due ragioni”, continua Merx. “Non è facile raccogliere dati se non si ha un buon numero di sensori e non è semplice analizzarli per prevedere gli interventi di manutenzione senza le competenze giuste”. Da qui la missione di Aictivate: supportare le PMI italiane nella rapida implementazione di applicazioni IoT, per scovare anomalie e ridurre i costi di manutenzione e il numero e la durata dei fermi macchina.

“Il nostro focus è rappresentato dalle PMI italiane”, conferma Morone. “Considerando l’attuale situazione pandemica, abbiamo selezionato con cura l’impegno iniziale, focalizzandoci su tre eccellenze del Paese: Food&Beverage, Macchinari Industriali e Farmaceutico. Il cloud in questo ci sta dando un grande aiuto: con un accesso più democratico e meno costoso alla tecnologia, molte piccole aziende stanno iniziando a fare innovazione. È anche per questa ragione che abbiamo scelto di essere una società cloud native”.

Una soluzione end-to-end dedicata alle PMI

La soluzione proposta da Aictivate punta sulla velocità di implementazione. Nata per accompagnare le aziende nelle attività di manutenzione predittiva, consente il rilevamento di anomalie nel funzionamento delle macchine attraverso tre livelli di detection: il primo è di tipo statistico, il secondo è fondato sull’uso di algoritmi classici e, infine, il terzo fa uso di Machine learning e algoritmi customizzati sulle esigenze del cliente. “Crediamo che l’AI sia una risorsa decisiva, ma non sempre necessaria in ogni circostanza”, spiega Merx. “Quando si rilascia un’applicazione, bisogna considerare due elementi: cosa è in grado di fare e come viene implementata. Le tecnologie oggi si evolvono rapidamente: il nostro obiettivo è un’evoluzione continua, con un aggiornamento al mese per la nostra applicazione Tsango”.

Con tutti i vantaggi di una soluzione end-to-end, Aictivate punta a fornire un set completo di funzionalità per rendere più facili le operazioni di raccolta e analisi delle informazioni sulle dashboard in uso alle piccole e medie realtà manifatturiere. Le PMI, infatti, non sempre sono in grado di sostenere i costi di attivazione, aggiornamento e manutenzione di un gran numero di componenti e rischiano di rinunciare in toto all’innovazione. Un’unica soluzione al contrario potrebbe dimostrarsi più accessibile e in grado di diffondere, anche tra le aziende di dimensioni contenute, la cultura del dato.

L’Industrial IoT è una parte essenziale del concetto di Industria 4.0, un tema su cui oggi in Italia si aprono importanti opportunità per le imprese”, ricorda Dario Marzoni. Con un’esperienza ventennale in ambito PLM, Marzoni è fiducioso che una più diffusa adozione della predictive maintenance aiuterà a oltrepassare barriere culturali, oltre che tecnologiche.

“In Europa, e in particolare in Italia, si è cercato a lungo di evitare l’approccio basato sul cloud, perché manager e imprenditori hanno sempre preferito tenere i propri dati all’interno delle aziende ricorrendo a soluzioni on premise. Adesso, l’Industrial IoT e un approccio orientato alla manutenzione predittiva potranno consentire di superare anche questi limiti culturali”. Per iniziare, davvero, a far ballare i dati a beneficio dei clienti.

Internet of Things, cloud, Intelligenza artificiale, Aictivate, Industrial IoT


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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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