Pendolarismo fake per equilibrare vita privata e lavoro

Ritagliarsi dei momenti di pausa, pari al tempo una volta impiegato nel traffico, aiuta a separare i tempi di lavoro e di riposo.

Lo chiamano fake commute, letteralmente “finto pendolarismo”. È l’abitudine che sta crescendo tra chi lavora da casa di ritagliarsi dei momenti di pausa, paragonabili al tempo una volta impiegato per raggiungere l’ufficio la mattina o la propria abitazione a fine giornata.

A differenza di quanto abbiamo sempre pensato, infatti, pare che i momenti trascorsi in macchina nel traffico o in un vagone affollato della metropolitana non facessero poi così male alla nostra salute mentale. Anzi, avrebbero avuto l’effetto positivo di separare psicologicamente i tempi di lavoro e di riposo. “Oggi è del tutto scomparso ogni tipo di barriera tra ciò che è lavoro e ciò che non lo è, perciò dobbiamo inventare modi nuovi di ricreare questa separazione”, ha spiegato David Zweig, Professore alla School of Management dell’Università di Toronto.

Ecco spiegate le nuove abitudini legate al ricorso sempre più massiccio dello Smart working, spesso unica alternativa – per chi può farlo – all’emergenza sanitaria: c’è chi si sveglia prima per una passeggiata, chi si è scoperto un amante degli allenamenti mattutini, chi si dedica allo yoga o alla meditazione dopo il lavoro prima di tuffarsi nelle incombenze familiari. Brevi momenti di svago dal lavoro, che, secondo gli esperti, aiuterebbero a ritrovare l’equilibrio spezzato dai nuovi ritmi di lavoro.

Il pendolarismo era stato in passato collegato a rischi per la salute, quali ansia e pressione alta. In assenza di spostamenti, però, i problemi sono altri: le persone lavorano di più. Un’indagine condotta su 10mila americani dal Center for Economic Policy Research ha rilevato che il 35% dei dipendenti oggi sta investendo il tempo risparmiato evitando il tragitto casa-ufficio in ulteriore lavoro.

Creare dei momenti di ‘finto pendolarismo’, invece, è un ottimo modo per differenziare il tempo speso in attività di lavoro e quello dedicato alla propria vita personale e familiare. Anche la disposizione degli spazi aiuta: gli esperti raccomandano di individuare una postazione di lavoro casalingo bene definita e il più possibile lontana dalla camera da letto.

benessere, remote working, pendolarismo


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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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