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Ritorno al lavoro: dopo il lockdown, crescono le aspettative

Nelle ultime settimane milioni di lavoratori hanno imparato a gestire il lavoro da remoto, migliorando nel complesso produttività e mental health. Ora che in molti Paesi si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, con le prime date indicate dalle autorità per la ripresa delle attività produttive, molti lavoratori sembrano ansiosi di riprendere il proprio posto in ufficio.

Uno studio condotto da Toluna and Harris Interactive, provider di consumer intelligence, ha analizzato come i dipendenti inglesi hanno gestito il passaggio al remote working e com’è cambiata la loro attitudine al lavoro. Il 57% degli intervistati si è detto entusiasta o sollevato all’idea di riprendere posto al lavoro.

L’impressione è che nel Regno Unito le persone si siano trovate bene a operare da casa, ma che ci sia anche un desiderio crescente di struttura e routine. Sebbene i dipendenti abbiano accettato la situazione come ‘nuova normalità’ e si aspettino adesso maggiore flessibilità negli accordi di lavoro quando torneranno in ufficio, riconoscono che l’equilibrio vita-lavoro che si è delineato nell’ultimo periodo non possa essere permanente.

I lavoratori si aspettano, infatti, grandi cambiamenti: maggiore igiene e pulizia degli spazi di lavoro (67%), crescente flessibilità su orari e programmi (51%), una migliore definizione degli accordi di home working, con la possibilità di aumentare il ricorso a strumenti di collaborazione online (47%). Molti manifestano, poi, il desiderio di accrescere la comunicazione e il lavoro di gruppo: chiedono team meeting regolari, una distribuzione precisa dei compiti all’interno della squadra di lavoro e aggiornamenti puntuali sull’andamento dell’organizzazione.

Secondo quanto emerge dall’indagine, una delle maggiori sfide per le imprese sarà risollevare l’engagement dei dipendenti. Mentre sono cresciuti impegno, motivazione e soddisfazione generale, il livello di engagement riscontrato durante il lockdown è rimasto al di sotto dei livelli abituali. Occorrerà, dunque, ripartire dal coinvolgimento dei dipendenti per migliorare le performance quando la situazione tenderà a stabilizzarsi.

Fonte: Net Imperative

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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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