Se la collaborazione digitale supera quella in presenza

Le piattaforme di collaboration saranno fondamentali anche nel modello ibrido del post pandemia.

Lo abbiamo detto e scritto tante volte: non torneremo più al passato. Il mondo per come lo stavamo vivendo fino all’inizio 2020 è sparito per sempre e anche le dinamiche di lavoro si sono trasformate. Spesso subendo (o godendo) di improvvise accelerazioni sul fronte della digitalizzazione. La sensazione, dunque, è che l’evoluzione delle piattaforme per la collaborazione nasconda il messaggio secondo cui continueremo a lavorare (e vivere) sempre più in digitale. D’altra parte non potrebbe essere altrimenti, soprattutto alla luce dei recenti sviluppi della pandemia di Covid-19 che ha imposto il distanziamento sociale come una delle poche formule efficaci di contenimento del virus.

Più che di alternativa digitale-fisico, tuttavia, il futuro ci riserva un modello ibrido. È tenendo a mente questo particolare che si possono leggere le numerose innovazioni di Cisco alla sua piattaforma Webex annunciate in occasione di WebexOne, l’evento digitale che ha riunito thought leader, clienti e partner per discutere del futuro del mondo del lavoro.

Esperienza 10 volte migliore che dal vivo

Le varie piattaforme di collaboration hanno permesso a tante aziende di mantenersi operative durante le fasi acute dell’emergenza sanitaria; molte imprese hanno quindi dovuto riorganizzarsi e la tecnologia è stata un grande alleato per gestire un futuro imprevedibile. Nel caso di Webex, come spiegato da Agostino Santoni, Amministratore di Cisco Italia durante la conferenza stampa con i media italiani, la piattaforma si è rivelata di aiuto ai Governi per guidare i Paesi, ai medici per incontrare i pazienti in modo sicuro e agli educatori per insegnare a distanza. Tra i vari progetti citati dal manager, quello del carcere di Bollate, in provincia di Milano, già sede di una delle varie Cisco Networking Academy: in questo caso, Webex ha consentito di proseguire in sicurezza gli incontri tra i detenuti e le loro famiglie.

Quest’ultimo esempio dà concretezza all’obiettivo di Cisco, ribadito da Santoni, di promuovere un “futuro inclusivo per tutti”, in grado di creare coesione e di permettere a chiunque di partecipare all’economia globale. E fa nulla se ancora per lungo tempo dovremo rinunciare agli incontri di persona, perché le piattaforme di collaboration stanno diventando sempre più performanti: lo stesso numero uno dell’azienda californiana in Italia, focalizzando l’attenzione sulle recenti acquisizioni (è il caso di Slido) e bilanciate dai continui investimenti in ricerca e sviluppo e dalle integrazioni (Salesforce e Servicenow), ha affermato che l’esperienza con Webex è addirittura 10 volte migliore degli incontri di persona e, al contempo, migliora di 10 volte le interazioni in presenza.

Unico luogo (sicuro) per gestire le attività

Collaborazione continua, esperienze di lavoro ibride e Customer experience intelligenti: le oltre 50 innovazioni annunciate da Cisco sono articolate in queste tre aree e si associano alla già conosciuta sicurezza e privacy offerta dai prodotti dell’azienda Usa. Per questo Michele Dalmazzoni, Collaboration and Industry Digitization Leader di Cisco South Emear, ha potuto parlare di un “nuovo” Webex, presentato come un unico luogo sicuro per restare in contatto con le persone e svolgere al meglio le proprie attività: chiamate, incontri, riunioni e messaggi sono gestiti, infatti, con un’unica App.

Lungo è l’elenco di innovazioni apportate e già disponibili, come le novità nella messaggistica e nella telefonia. Da evidenziare, la cancellazione dei rumori di fondo e il miglioramento della qualità della voce (sono rimossi i rumori più comuni durante le chiamate), oppure le trascrizioni e i sottotitoli, che permettono di condividere, anche con chi non ha partecipato alla riunione, gli appunti degli incontri. Ma il grande salto evolutivo, come evidenziato da Dalmazzoni, riguarda l’introduzione – conseguente a importanti investimenti in tecnologie all’avanguardia – dell’Intelligenza Artificiale al servizio di nuove funzionalità. A breve sarà possibile esprimersi a gesti e con reazioni durante i meeting, lasciando che l’AI trasformi le gesture in icone visibili a tutti: la soluzione permetterà anche di uscire dalla modalità “mute” senza dover premere il tasto del microfono (innovazione tanto attesa e che eviterà le ormai ben note scene di relatori che boccheggiano senza emettere suoni). Sempre tra pochi mesi sarà poi possibile condividere le presentazioni in una modalità immersiva.

È destinata a rivoluzionare la comunicazione la traduzione in tempo reale offerta dalla tecnologia integrata alla piattaforma: da febbraio 2021 ogni utente potrà scegliere una delle 10 lingue disponibili (per la traduzione in italiano dovremo attendere marzo 2021) senza impatto sugli altri partecipanti. E per gli amanti dell’organizzazione, “meeting template” consentirà di parlare in modalità ‘tavola rotonda’, stabilendo limiti di tempo alle riunioni, affinché tutti possano rispettare la loro agenda.

Altra novità di rilievo riguarda gli Analitycs che ampliano e potenziano con nuove funzionalità People insight dopo neppure un anno dall’apparizione dello strumento, ora in grado di fornire dati analitici altamente personalizzati e indicazioni concrete e implementabili, per singolo utente, team e organizzazioni. Capitolo a parte meritano i tre nuovi dispositivi che confermano la visione di Cisco sul lavoro con l’integrazione della sfera digitale e di quella fisica. Webex desk camera, Webex desk hub e Webex desk sono le soluzioni che si adeguano alla nuova occupazione degli spazi di lavoro, sempre più ibridi e condivisi.

Cisco, Cisco Webex, piattaforme di collaboration


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Dario Colombo

Articolo a cura di

Giornalista professionista e specialista della comunicazione, da novembre 2015 Dario Colombo è Caporedattore della casa editrice ESTE ed è responsabile dei contenuti delle testate giornalistiche del gruppo. Da luglio 2020 è Direttore Responsabile di Parole di Management, quotidiano di cultura d'impresa. Ha maturato importanti esperienze in diversi ambiti, legati in particolare ai temi della digitalizzazione, welfare aziendale e benessere organizzativo. Su questi temi ha all’attivo la moderazione di numerosi eventi – tavole rotonde e convegni – nei quali ha gestito la partecipazione di accademici, manager d’azienda e player di mercato. Ha iniziato a lavorare come giornalista durante gli ultimi anni di università presso un service editoriale che a tutt’oggi considera la sua ‘palestra giornalistica’. Dopo il praticantato giornalistico svolto nei quotidiani di Rcs, è stato redattore centrale presso il quotidiano online Lettera43.it. Tra le esperienze più recenti, ha lavorato nell’Ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato italiane, collaborando per la rivista Le Frecce. È laureato in Scienze Sociali e Scienze della Comunicazione con Master in Marketing e Comunicazione digitale e dal 2011 è Giornalista professionista.

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