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Sigarette e caffè, in Spagna la pausa si paga

Se la pausa sigaretta sottrae tempo al lavoro, l’azienda può ridurre la paga del dipendente. Lo ha deciso la Corte Suprema spagnola, che ha dato ragione alla compagnia Galp Energia. La società è stata citata in giudizio dal sindacato perché, a partire da settembre 2019, ha iniziato a trattenere dalla busta paga dei dipendenti il tempo speso fuori dai locali di lavoro. Anche nel caso di una semplice pausa caffè o una di colazione tra colleghi.

Secondo l’azienda, la misura non fa che dare attuazione alla normativa spagnola in materia di lavoro. Alcune recenti modifiche hanno, infatti, previsto l’obbligo per le aziende di registrare gli ingressi e le uscite dei dipendenti dal luogo di lavoro.

Nelle intenzioni del Legislatore iberico, il monitoraggio aveva lo scopo di scongiurare pratiche di sfruttamento a danno dei lavoratori e di incrementare la flessibilità nei contratti con ore prestabilite. Doveva servire anche ad arginare il fenomeno degli straordinari non pagati: soltanto nel 2019 si stima che gli spagnoli abbiano lavorato tre milioni di ore extra senza ricevere alcun compenso.

Al di là degli obiettivi dichiarati, la norma finirà per avere un grosso impatto sui circa 10 milioni di fumatori spagnoli. La Corte si è appellata a un precedente secondo cui i lavoratori non hanno diritto a una pausa pagata, che sia per una sigaretta o per un caffè. I dipendenti della Galp che escono per fumare non possono, dunque, aspettarsi di essere pagati per l’intera giornata lavorativa.

 

Fonte: Spagna, BBC World

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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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