Smart working, una conquista di libertà: gestire il cambiamento step by step

Per attuare lo Smart working nel modo più corretto, assicurandosi di dare origine a risvolti positivi e vantaggiosi anche per le organizzazioni, il passaggio chiave è partire dall’ascolto autentico. In questo articolo è riportata la voce di circa 50mila persone, campione delle indagini di Variazioni durante l’anno trascorso in Home working. Le persone che l’hanno sperimentato hanno conosciuto il lavoro smart con i suoi benefici e le sue criticità, ma sono accomunate da un desiderio: non rinunciare alla libertà conquistata.

Smart working allo specchio: i trend principali

L’esperienza di lavoro da remoto non potrà essere dimenticata facilmente e dal punto di vista organizzativo ci lascia in eredità nuove e importanti consapevolezze. Le persone hanno scoperto l’esistenza dello Smart working in modo del tutto dirompente. Attraverso una sperimentazione di massa il lavoro da remoto è diventato la quotidianità per oltre 6,6 milioni di italiani che dalla fine di febbraio 2020 hanno lavorato da casa e in alcuni casi continueranno a farlo fino al termine dell’emergenza sanitaria.

A un anno dal primo lockdown, lo Smart working vissuto al minimo delle sue potenzialità ha comunque svolto un ruolo determinante per molte organizzazioni che stanno valutando se e come renderlo una soluzione permanente.

La scoperta dell’esistenza del lavoro in remoto ha avuto una portata rivoluzionaria in termini di innovazione. Una sperimentazione di massa, in futuro capace non solo di migliorare la qualità della vita delle persone, ma anche la performance aziendale. Variazioni ha fatto un bilancio dell’esperienza collettiva sintetizzando i cinque insegnamenti del lavoro smart da capitalizzare per non disperdere ciò che abbiamo imparato e per cogliere l’occasione di costruire un nuovo mondo del lavoro e un nuovo modo di lavorare.

1) No matter where: lavorare da ovunque è possibile

Per la maggior parte delle persone il lavoro da remoto sperimentato in lockdown è stata una delle prime esperienze di lavoro a distanza. Una delle principali lezioni apprese, per niente scontata, è stata proprio quella di poter essere produttivi e collaborativi da qualsiasi luogo che non fosse l’ufficio.

Solo il 15% dei lavoratori e soltanto il 4% dei manager avevano sperimentato il lavoro agile prima dell’emergenza sanitaria. La maggior parte delle persone sono state reattive e pronte a gestire il cambiamento organizzativo. Il 68% dei manager dichiara che il proprio team era pronto a lavorare a distanza.

Il business non si è fermato e la nuova modalità ha permesso di dare continuità alle attività, che non hanno subito un calo di qualità. L’88% delle persone ha dichiarato, infatti, che la qualità del lavoro è aumentata o rimasta costante.

Gli intervistati hanno acquisito una nuova consapevolezza: la libertà di poter scegliere il luogo e l’orario dove collocare la propria attività lavorativa. Non è tanto il dove o il quando che garantisce l’efficacia della propria prestazione e della soddisfazione del personale, bensì la possibilità di attingere a una modalità che risponda ai bisogni dei singoli.

La scelta del tempo e del luogo di lavoro risponde al principio dell’activity based working. Il “lavoro basato sulla natura dell’attività” presuppone che ciascuno scelga dove collocarsi a seconda della tipologia che deve portare a termine e si posiziona nello spazio in relazione alle proprie esigenze, perché non è più il luogo a determinare l’attività da svolgere, ma viceversa. Una logica che non comporta l’abbandono degli uffici, bensì li valorizza come spazi di condivisione e socializzazione ricercata, studiata e progettata proprio per la sua importanza.

Essere liberi di poter scegliere il luogo ritenuto più adatto consente anche di ripensare al modo con cui si organizza il lavoro e si pianificano le proprie attività, oltre che di adottare nuovi comportamenti orientati agli obiettivi da raggiungere.

L’articolo integrale è pubblicato sul supplemento al numero di Marzo-Aprile 2021 della rivista Sviluppo&Organizzazione.
Per informazioni sull’acquisto scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)

work life balance, Smart working, produttività, lavoro agile, Variazioni


Avatar

Chiara Nosella

Marketing & Communication Coordinator di Variazioni Srl


Un’App ci salverà (dal cambiamento organizzativo)

Un’App ci salverà (dal cambiamento organizzativo)

/
È più facile cambiare, se sai come farlo. Secondo un ...
Addio Smart working: che fine fa il lavoro agile?

Addio Smart working: che fine fa il lavoro agile?

/
Lo Smart working non è più un ‘diritto’ del lavoratore, ...
voce donne

8 marzo… e finalmente le donne hanno parlato

/
Una puntata dedicata alle principali questioni femminili. In occasione della ...

Via Cagliero, 23 - 20125 Milano
TEL: 02 91 43 44 00 - FAX: 02 91 43 44 24
EMAIL: redazione.pdm@este.it - P.I. 00729910158

© ESTE Srl - Via Cagliero, 23 - 20125 Milano