Giovani, carini e senza ufficio

Altro che new normal. Secondo David Solomon, CEO di Goldman Sachs, il lavoro da remoto è “un’aberrazione da correggere al più presto”. Il numero uno dell’istituto finanziario Usa si è detto preoccupato soprattutto per i più giovani e intenzionato a scongiurare l’ingresso – remoto – di una nuova classe di neolaureati che non godranno più di “contatti, tirocinio e formazione diretti”.

Solomon non è l’unico a pensare che i lavoratori più giovani abbiano bisogno dell’ufficio. Tra manager e responsabili HR cresce la preoccupazione per la perdita di tutti quegli ‘insegnamenti’ informali in passato acquisiti dai nuovi arrivati grazie agli incontri e alle conversazioni con i più esperti. E non mancano le storie di chi, avendo vissuto l’azienda sia dall’interno sia dall’esterno, testimonia l’importanza della condivisione degli spazi di lavoro in ottica di potenziamento dei valori.

Nonostante la padronanza degli strumenti digitali, inoltre, i dipendenti più giovani hanno sperimentato le difficoltà del lavoro da casa. Una survey condotta da Leesman, azienda specializzata in ricerche sull’employee experience, rivela che il 72% degli Under 25 in casa non ha una stanza riservata al lavoro e fatica a connettersi con i colleghi. Secondo il Chartered Institute of Personnel and Development, 20enni e 30enni sono tra i più ansiosi di rientrare sul posto di lavoro.

Un altro problema è l’isolamento. Soprattutto chi è alla prima esperienza lavorativa si aspetta di socializzare in ufficio e farsi nuovi amici tra i colleghi. Le relazioni sul posto di lavoro aiutano anche a fare network e a imparare come muoversi all’interno delle organizzazioni. Anche la vita in ufficio, insomma, ha i suoi vantaggi, ma ciò non significa che riaprire le porte delle sedi aziendali sia la panacea di tutti i mali. Anche prima della pandemia le persone si lamentavano della mancanza di feedback e di formazione on the job, ma la crisi sanitaria può essere un’opportunità per rinnovare strumenti e contesti di lavoro e restituire all’ufficio la sua reale funzione.

Fonte: Financial Times

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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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