Conflitto

Caro collega, ma quanto mi stressi?

I conflitti sul posto di lavoro non rappresentano semplicemente un fattore di stress, ma influiscono in modo importante anche sulla produttività. Secondo il Global Human Capital Report di Ccp, società di ricerca Usa specializzata nella formazione e nello sviluppo organizzativo, ogni persona spreca settimanalmente più di due ore in discussioni con i colleghi, con una perdita complessiva annua di così tante ore di lavoro retribuite, il cui corrispettivo sarebbe pari a circa 359 miliardi di dollari. Da questi numeri – citati da HR Morning, testata specializzata sui temi della gestione del personale – ben si comprende come evitare di creare un ambiente lavorativo tossico e stressante sia centrale per la produttività delle aziende.

Intervenire per arginare il fenomeno è quindi prioritario: serve allentare le tensioni ed evitare uno scontro aperto tra colleghi. In questo senso, secondo uno studio di Harvard, una strada seguire è quella di allenare le persone – attraverso strategie specifiche – a gestire le diverse occasioni di attrito e gli attacchi personali in modo mirato. Il tutto, secondo l’università Usa, con l’obiettivo di rendere le discussioni non più una perdita di tempo, ma uno scambio proficuo di informazioni per svolgere in modo efficiente le mansioni assegnate.

Stabilire obiettivi comuni e moltiplicare le opzioni di scelta

Ma quali sono nello specifico queste strategie? Secondo i ricercatori di Harvard è fondamentale stabilire chiaramente gli obiettivi comuni da raggiungere, prima ancora di iniziare a discutere in modo dettagliato su una questione o un progetto. Nello specifico, il gruppo di lavoro deve individuare il risultato da raggiungere, la timeline necessaria a traguardare l’obiettivo e gli strumenti per monitorare le diverse azioni messe in atto. In questo modo si pone l’accento su una visione di insieme che fa intravedere la meta, motivando le persone a evitare eventuali divergenze, che potrebbero rappresentare proprio l’ostacolo al termine di questo percorso.

Un’altra strategia vincente è poi offrire la possibilità di decidere tra molteplici opzioni. Secondo gli esperti, infatti, avere solo due strade da seguire per risolvere un problema tenderebbe a favorire, nei gruppi di lavoro, la contrapposizione netta tra fazioni avverse, con conseguente perdita di tempo in discussioni accese. Al contrario scegliere tra un numero più elevato di possibilità favorirebbe un dibattito costruttivo allentando le tensioni.

In generale, è stato sottolineato dallo studio di Harvard, questo confronto non deve necessariamente portare al consenso unanime su una soluzione al problema. In molti casi è più efficace che a prendere la decisione finale sia una figura manageriale leader, capace di riassumere, in modo equilibrato, i contributi forniti da tutti i colleghi. In sostanza l’obiettivo prioritario è sempre quello di riuscire ad arrivare alla risoluzione del problema in tempi ragionevoli.

leadership, stress, gestione del conflitto, Discussioni

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