Dott_Gallina

Digitale, filiere corte e innovazione: ripartire per governare la crisi

La Dott. Gallina è un’azienda familiare del Torinese. Il suo AD racconta l’esperienza di fare impresa nella pandemia.

La città di Torino ricopre un ruolo primario nel mondo della Manifattura italiana. Il capoluogo piemontese, sede del più grande gruppo industriale italiano nel XX secolo e fulcro del settore automotive, rappresenta un punto di osservazione privilegiato per capire il presente e il futuro delle nostre imprese alla luce della nuova era dell’incertezza, dopo la crisi legata all’emergenza coronavirus.

Secondo recenti stime della Commissione europea, l’Italia rischia un crollo del Pil del 9,5%: di fronte a questa situazione critica, il rilancio dell’intero settore manifatturiero italiano passa non solo dagli aiuti economici dello Stato, ma anche da una trasformazione tecnologica e da un aggiornamento delle competenze non più rinviabili all’interno delle imprese.

Analizzare con lucidità l’attuale situazione e capire con certezza quali saranno gli scenari a lungo termine e le strade migliori da intraprendere non è un’operazione facile. Ma una ‘bussola’ utile per intuire la direzione che dovrebbe seguire la fabbrica del futuro è rappresentata dall’esperienza di chi vive e respira quotidianamente l’atmosfera all’interno delle imprese.

Per esempio, è il caso di Dario Gallina, Amministratore Delegato di Dott. Gallina, azienda di famiglia fondata nel 1960 a La Loggia, comune del Torinese, con 170 dipendenti in Italia (circa 300 nel mondo) e 70 milioni di euro di fatturato, specializzata nella produzione di sistemi e lastre in policarbonato per l’Edilizia, leader in Italia e fra i maggiori player a livello internazionale.

Nel gruppo, che dispone anche di unità produttive in Grecia, Turchia, India e Usa, è presente una divisione Automotive per la produzione di profilati tecnici per auto e veicoli industriali. Non a caso Gallina, che ricopre anche il ruolo di Presidente dell’Unione Industriale di Torino, insieme con il Presidente dell’Associazione nazionale filiera industria automobilistica (Anfia) Paolo Scudieri, ha recentemente inviato una lettera-appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per sollecitare un intervento governativo ritenuto “vitale per recuperare l’operatività del settore automotive e la sua capacità di sviluppo decisiva per il progresso economico”.

Al tempo stesso, ha anche manifestato soddisfazione per i primi 20 milioni di euro stanziati dal decreto Rilancio per la realizzazione del Manufacturing Technology Center, città della Manifattura internazionale specializzata nell’Automotive, con sede nel capoluogo piemontese, realizzata dal Politecnico di Torino sulla base di un progetto studiato con tutti gli stakeholder del territorio.

Abbiamo incontrato Gallina per dar voce alla sua anima imprenditoriale che, visti i suoi incarichi aziendali e istituzionali, ben rappresenta il punto di vista delle imprese in questo periodo.

Come ha reagito il Piemonte alla fine del lockdown?

I cittadini e le imprese del nostro territorio hanno reagito con grande responsabilità. Nell’emergenza, alcune aziende hanno costruito piccole filiere con azioni imprenditoriali ammirevoli di riconversione della produzione fabbricando dispositivi di protezione individuale. La maggior parte dei contagi sono stati registrati in ambito ospedaliero, nelle aziende si è potuto continuare a lavorare rispettando le regole di distanziamento e cercando di limitare i contatti fisici.

Detto questo, c’è anche una profonda incertezza riguardo alla ripresa. Basti pensare che attualmente ci sono circa 60mila persone in cassa integrazione sul territorio della provincia di Torino, quindi la preoccupazione generale per il prossimo futuro resta elevata.

Lei ha detto che non si tornerà più al business as usual: cosa cambierà?

Quando le modalità di lavoro e le abitudini vengono modificate per tanto tempo, diventano consolidate. In particolare, lo Smart working e l’uso della Rete oggi sono molto più diffusi e gli assetti organizzativi delle aziende saranno influenzati da tutto questo. Si affermerà un nuovo modo di fare riunioni e di svolgere attività lavorative.

Anche gli spazi delle fabbriche e degli uffici sono destinati a cambiare. Un altro tema riguarda l’ecommerce e il delivery che, in diversi settori, influenzano il rapporto con il pubblico e sono entrati in una sfera di consapevolezza maggiore. E poi ci sono questioni che toccano anche la psicologia del lavoro e gli effetti di questa situazione su persone e famiglie.

La sua azienda non solo non ha chiuso, ma realizzando barriere protettive ha incrementato la produzione. Saremo capaci di interpretare quello che succede e di trovare nuove opportunità?

Nella nostra azienda, dove prima dell’emergenza era impensabile lavorare da casa, abbiamo sperimentato che invece ciò può entrare in una logica di normalità. Riguardo alla produzione, è curioso il fatto che la plastica sia passata in poco tempo dal venir considerata una ‘nemica’ della società a essere ‘amica’, mi riferisco sia ai packaging dei prodotti nei supermercati sia alle nostre barriere di distanziamento.

In Dott. Gallina abbiamo un programma di investimenti da 20 milioni di euro per una nuova Fabbrica 4.0 nel Torinese (dove stiamo ripensando gli spazi e l’ergonomia) e anche negli Usa stiamo lavorando per raddoppiare lo stabilimento. Nell’ambito dell’edilizia, che a livello industriale soffre da anni in Italia, i cantieri stanno riprendendo ed è una buona notizia, e fortunatamente più del 65% del nostro fatturato dipende dall’export. Invece, per quanto riguarda l’Automotive, il mercato è drammaticamente fermo. Per ora, essendo diversificati e anche grazie ai mercati esteri, stiamo registrando i volumi dell’anno precedente. Vista la situazione, è già un grande risultato.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Luglio-Agosto 2020 di Sistemi&Impresa.
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manifattura, Dott.Gallina, Dario Gallina


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Gabriele Perrone

Gabriele Perrone, giornalista professionista con oltre 10 anni di esperienza, è redattore della casa editrice ESTE. Nel corso della sua carriera ha lavorato per importanti gruppi editoriali, dove ha maturato competenze sia in ambito redazionale sia nelle pubbliche relazioni. Negli anni si è occupato di economia, politica internazionale, innovazione tecnologica, management e cultura d'impresa su riviste cartacee e giornali online. Ha presentato eventi e ha moderato tavole rotonde con protagonisti manager di aziende di fronte a professionisti di vari settori in location di alto livello. Tra le sue esperienze lavorative precedenti, ci sono quelle al quotidiano online Lettera43.it e in LC Publishing Group, oltre a numerose collaborazioni con testate italiane e straniere, da Pambianco all'Independent. Laureato in Lettere moderne presso l'Università degli Studi di Milano, ha conseguito un postgraduate diploma alla London School of Journalism.

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