Il passaggio generazionale come spinta per innovare il business

La vicinanza tra dipendenti più esperti e più giovani ha portato i manager ad adeguarsi alle nuove dinamiche ‘smart’.

Nel corso del lockdown e nel periodo successivo, è aumentata la richiesta da parte delle imprese di soluzioni ad alto valore tecnologico per continuare a lavorare in sicurezza. Far dialogare tra loro tutti gli impianti di un edificio, però, non è sempre facile e spesso gli utenti si trovano a utilizzare diverse interfacce per gestire i loro sistemi, la cui integrazione è fondamentale per favorire la sicurezza e l’efficientamento energetico e gestionale.

Gli strumenti tecnologici devono quindi evolversi di pari passo con le esigenze del mercato. Ne è un esempio l’attività di Umbra Control, realtà nata a Perugia nel 1975 che progetta tecnologie smart per il mondo della sicurezza, software per la gestione dati e sistemi integrati di building automation, che opera in ogni tipo di settore (aziendale, residenziale, pubblico, privato). L’azienda conta 32 dipendenti e un fatturato di 4,5 milioni di euro.

“La pandemia ha avuto un impatto anche su questo settore, ma Umbra Control si è adattata ai cambiamenti e ha offerto subito al mercato soluzioni per andare oltre agli ostacoli, per esempio sistemi con telecamere termiche per la rilevazione della temperatura corporea e della mascherina integrabili con altri impianti come, per esempio, videosorveglianza e controllo accessi”, racconta Veronica Albergotti, Vicepresidente e Direttore Operativo di Umbra Control dal 2018. “La nostra forza è stata partire dal campo sviluppando soluzioni mirate, anche grazie alla lunga esperienza nel mondo delle tecnologie per la sicurezza”.

Il nuovo approccio rivolto all’integrazione si lega al passaggio generazionale vissuto dall’azienda. A giugno 2020, Umbra Control ha attraversato un momento importante per la sua storia, cioè la conclusione del passaggio di proprietà (durato nel complesso tre anni) dai due soci iniziali a un nuovo nucleo composto dalle due figlie più tre dipendenti di lungo corso.

Veronica Albergotti, Vicepresidente e Direttore Operativo di Umbra Control

I manager si sono messi in gioco per favorire la ‘staffetta’

Un processo mai facile, quello del passaggio generazionale, nelle dinamiche aziendali: secondo una recente indagine di Unioncamere-Mediobanca, il 45% delle medie imprese è alle prese con il passaggio generazionale. Tra gli imprenditori, quelli che manifestano l’intenzione di lasciare l’azienda a un familiare sono circa il 68%. Il 40% dei board ha però un’età media superiore ai 60 anni. Inoltre, il 10% dei fallimenti delle aziende deriva dalla mancata pianificazione e gestione del passaggio generazionale e per il 30% delle imprese questo processo coincide con la fine della realtà aziendale.

“Questo passaggio generazionale è motivo di vanto per noi tutti poiché sintomo di lungimiranza e voglia di cambiamento che si traduce poi nei nostri prodotti e servizi, in cui cerchiamo di vestire i panni del cliente adattandoci alle diverse necessità”, spiega Albergotti. “Per portare a buon fine questo processo di crescita, inoltre, è necessario sentirsi parte dell’azienda, non solo un dipendente”.

Anche per questo, nel corso dei tre anni, c’è stato un affiancamento tra dipendenti più esperti e più giovani che, nonostante le difficoltà durante il periodo di lockdown, ha portato i manager a “mettersi in gioco per favorire la ‘staffetta’ generazionale e adeguarsi alle nuove dinamiche ‘smart’ del mercato, dall’impiego intelligente delle Risorse Umane al fatto di stabilire un dialogo diretto con i dipendenti, favorendo il confronto con tutti”. Così anche il core business dell’azienda si è spostato, dal mondo della sicurezza a quello più ampio del System Integrator, abbracciando le nuove tecnologie.

Il caso di Umbra Control dimostra come la cura di un processo delicato come il passaggio generazionale possa portare innovazione e nuove opportunità di business per un’impresa.

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Gabriele Perrone

Gabriele Perrone, giornalista professionista con oltre 10 anni di esperienza, è redattore della casa editrice ESTE. Nel corso della sua carriera ha lavorato per importanti gruppi editoriali, dove ha maturato competenze sia in ambito redazionale sia nelle pubbliche relazioni. Negli anni si è occupato di economia, politica internazionale, innovazione tecnologica, management e cultura d'impresa su riviste cartacee e giornali online. Ha presentato eventi e ha moderato tavole rotonde con protagonisti manager di aziende di fronte a professionisti di vari settori in location di alto livello. Tra le sue esperienze lavorative precedenti, ci sono quelle al quotidiano online Lettera43.it e in LC Publishing Group, oltre a numerose collaborazioni con testate italiane e straniere, da Pambianco all'Independent. Laureato in Lettere moderne presso l'Università degli Studi di Milano, ha conseguito un postgraduate diploma alla London School of Journalism.

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