Innovazione per un’economia circolare: evolvere con la digitalizzazione

 

Il futuro sarà equo, sostenibile, inclusivo, giusto. La salute è centrale e la tecnologia al servizio della persona, in grado di rendere più semplici le azioni quotidiane. Sono obiettivi ormai condivisi da tante aziende – è il caso di VMware, Atos, Alperia – non impegnate soltanto a fare business: si allineano oggi ai propositi dell’Agenda 2030 dell’Onu, la quale è fondata su tre temi: trust, equity e sustainability.

VMware affianca le organizzazioni nel processo di digitalizzazione con lo scopo di far risparmiare energia; a riguardo nel Global impact report ha definito gli obiettivi per la costruzione di un business responsabile e un futuro resiliente, che si fondano su tre pilastri: product, planet, people. “Le aziende tecnologiche hanno un ruolo di primo piano per la trasformazione della società”, ha sostenuto Raffaele Gigantino, Country Manager di VMware Italia, durante la conferenza dal titolo Responsible business resilient future.

Negli uffici sono state istituite le power difference e sussiste una politica plastic free: si risparmiano così 10mila bottiglie all’anno. A questo si aggiunge ForestaVMware, un progetto dell’azienda integrato a ForestaMI, volto alla riduzione di emissioni di anidride carbonica e che vedrà sorgere tre milioni di alberi nel Parco Nord di Milano. Sono interventi che hanno lo scopo di creare un’economia circolare e un mondo sostenibile, minimizzando l’abuso delle risorse da parte dell’uomo. La visione di VMware è dunque quella di creare un futuro più equo e più inclusivo: inglobare una diversity più sostenibile, mettendo le persone al centro.

Anche Atos, leader globale nella trasformazione digitale, si è impegnata a diventare carbon neutral entro il 2028. L’azienda possiede una politica plastic free e una policy auto che prevede l’utilizzo di macchine elettriche. “Il digitale viene spesso vissuto come qualcosa che impatta negativamente nella società, tuttavia la Digital transformation accelera la decarbonizzazione”, ha affermato Giuseppe Di Franco, Group Executive Vice President di Atos, Global Head of Resources & Services, CEO di Atos Italia, durante l’evento sul futuro resiliente. Sfruttando le energie rinnovabili, infatti, nel 2020 c’è stata una riduzione di anidride carbonica del 70%. La decarbonizzazione è oltretutto un elemento su cui riflettere in una dimensione europea: dotando il Paese di una infrastruttura che consente di essere competitivi a livello mondiale.

Dalla Smart city alla Smart region

In questo contesto, la digitalizzazione permette l’evoluzione della società e delle città: è il concetto di Smart city. Secondo Leopoldo Freyrie, architetto e urbanista intervenuto durante l’evento, il punto sta “nell’abitare la società”, che significa sia abitare la casa sia i luoghi più vicini della città. Da qui, il concetto di “città in 15 minuti”: si tratta di un’azione ‘intelligente’ che permette di avere tutti i servizi necessari in un raggio tale da non dover prendere un mezzo per spostarsi. Si va inoltre verso l’idea di una ‘pluri-città’, una struttura composta da nodi, o borghi, che hanno un certo grado di autonomia e che sono connessi tra loro: questi luoghi possono essere collegati con tutto il mondo.

Tale concezione ribalta il rapporto con la città, ma anche il modo di progettarla, per cui i valori micro dell’uomo (spazi urbani, cultura, parchi) trovano un senso fino al macro, a livello globale. Si lavora con il riuso e questo coinvolge oltre la sostenibilità ambientale, anche quella sociale; è un modo di abitare visionario, completamente diverso da quello del passato.

Ma non ci sono solo le Smart city, perché dalla città si può ampliare lo sguardo, arrivando a considerare addirittura un’intera regione: è il caso del Trentino Alto Adige, diventata un modello di Smart region all’avanguardia. Lo scopo è quello di introdurre un modello di ecosistema sostenibile e innovativo in tutto l’Alto Adige, realizzando per i collaboratori uno spazio di lavoro digitale per far fronte alle nuove esigenze dettate dalla pandemia. “Dobbiamo considerare sostenibilità e digitalizzazione come variabili interconnesse”, afferma Luca Ceriani, Chief Digital Officer del Gruppo Alperia.

A disposizione delle persone è la piattaforma Workspace ONE, la quale offre strumenti di lavoro sicuri e intuitivi. Inoltre, Alperia ha scelto VMware Cloud on AWS per fornire una piattaforma cloud agile che contribuisce alla scalabilità del business e supporta le future acquisizioni. Il piano di sostenibilità 2020-2024 dell’azienda auspica infatti a un cambio di paradigma, basato su: centralità del cliente; territorio (la tecnologia catalizza i processi di intervento su di esso); risorse e sostenibilità; digitalizzazione e innovazione, per ridurre l’emissione di anidride carbonica: questo richiede dunque investimenti nell’innovazione, per rendere attuabili piani a lungo termine

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Federica Biffi

Laureata magistrale in Comunicazione, Informazione, editoria, classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali, Federica Biffi ha seguito corsi di storytelling, scrittura, narrazione. È appassionata di cinema e si interessa a tematiche riguardanti la sostenibilità, l'uguaglianza, l'inclusion e la diversity, anche in ambito digital e social, contribuendo a contenuti in siti web. Ha lavorato nell'ambito della comunicazione e collabora con la casa editrice ESTE come editor e redattrice.

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