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Più relazioni sociali per migliorare la produttività

Favorire le connessioni sociali e le occasioni di confronto sul posto di lavoro è fondamentale per migliorare la produttività aziendale. A sostenerlo è uno studio realizzato dalla società di ricerca Redthread Research – citato in un articolo della testata hrexecutive.com specializzata sul mondo HR – secondo cui le persone con più contatti sociali in ambito lavorativo sono più propense a condividere idee, a collaborare e a innovare. Inoltre una maggiore interazione tra colleghi migliora la consapevolezza del contributo concreto che il proprio lavoro fornisce al raggiungimento degli obiettivi aziendali, creando un senso di squadra tra chi lavora fianco a fianco.

Questo scenario è in netto contrasto con le teorie che puntano sulla massiccia automatizzazione dei processi aziendali, focalizzandosi eccessivamente sulla mansione da svolgere senza prendere in considerazione l’importanza di valorizzare adeguatamente ‘il fattore umano’ nel raggiungimento dei risultati lavorativi. Svolgere un compito assegnato in modo efficace non vuol dire, infatti, solo raggiungere un risultato, ma anche mettere in gioco tutta una serie di soft skill di carattere relazionale. In quest’ottica, al di là del contributo dato dalla tecnologia, c’è tutto un ambito di azione, a elevato valore aggiunto, che trae un enorme vantaggio delle interazioni sociali tra colleghi.

Arricchire di significato l’esperienza lavorativa

Per questo motivo risulta fondamentale favorire la costruzione di buone relazioni sociali sul posto di lavoro, in quanto questi elementi arricchiscono di significato l’esperienza lavorativa delle persone. Il tutto traducendosi in un miglioramento della produttività aziendale. Per ottenere questo risultato è importante per le aziende favorire connessioni tra le persone non in modo saltuario, limitandosi all’organizzazione di eventi specifici o di singole sessioni di lavoro collaborativo. È invece fondamentale che questi aspetti diventino uno dei pilastri della strategia aziendale, permeandola in modo globale e continuativo.

Bisogna in sostanza favorire in modo costante occasioni di confronto tra colleghi, promuovere  frequenti controlli per discutere l’andamento dei vari progetti ed evitare che lo Smart working – quando adottato – ponga in secondo piano chi lavora da remoto rispetto a chi è in presenza. L’ambito lavorativo non deve quindi ridursi nella mera esecuzione di compiti affidati in modo asettico dai superiori ai dipendenti. È opportuno invece che le assegnazioni si inseriscano in un sostrato comune di condivisione di valori e obiettivi comuni. Solo così si creerà un senso di appartenenza all’azienda che renderà le persone parte di un cammino comune.

Smart working, colleghi, relazioni, Redthread Research

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