Premio Mario Unnia: valorizzare resilienza e ripartire dalla sostenibilità

Sono tre le parole con la “R” che da inizio pandemia si rincorrono in azienda. E per dirla come nel mondo del management sono: “React”, “Resilience” e “Realise”. Proprio su questi tre termini propositivi si fonda il contest lanciato da BDO Italia (parte dell’organizzazione internazionale di revisione contabile e consulenza alle imprese) con il supporto di BPER Banca e di Ersel, che promuove la quarta edizione del Premio Mario Unnia dedicato nel 2021 al talento in tempo di pandemia.

Rinviato a causa del Covid-19, il Premio – istituito nel 2017 e intitolato allo studioso d’impresa Mario Unnia, che ha studiato gli scenari socio economici e ha concentrato la sua ricerca sulla formazione aziendale e sul rapporto tra gli imprenditori e il territorio – ha l’obiettivo di individuare le aziende con una visione particolarmente positiva e caratterizzate dalla capacità di valorizzare i propri talenti.

Nell’edizione 2021, l’iniziativa intende riflettere sulle opportunità che le imprese possono cogliere per risollevarsi ancor più forti, individuando tra le aziende partecipanti quelle che, affrontando la pandemia positivamente, possono diventare esempio virtuoso di reazione. Perché se il contesto macroeconomico che si è creato tra il 2020 e il 2021 è effettivamente difficile, sono diverse le realtà che hanno capito come salvaguardare il business e le persone garantendo la resilienza della propria attività.

Da qui il titolo del concorso, Rethink: le 3 R del talento (React, Resilience, Realise) nel tempo della pandemia. All’iniziativa possono partecipare le aziende auto-candidandosi liberamente e gratuitamente sul sito di BDO, nella sezione dedicata al premio, compilando un questionario che diventerà anche base per una ricerca condotta dall’Università di Milano-Bicocca, dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l’Economia, per individuare la tendenza di risposta delle aziende nel mondo post pandemico.

“Pur in un contesto molto complesso come quello che abbiamo vissuto nel 2020, molte imprese hanno dato prova di capacità di analisi del mercato, una veloce identificazione di strategie di contenimento degli effetti della pandemia e parallelamente il lancio di nuove iniziative di sviluppo”, ha dichiarato Simone Del Bianco, Managing Partner di BDO in Italia. “Abbiamo ritenuto utile avviare un’indagine su questi temi, identificando le storie più interessanti e stimolanti, tra le quali poi selezionare le migliori che si contenderanno la vittoria”.

Mario Unnia

Resilienza, ma anche criteri ESG per ripartire dalla sostenibilità

Dodici le aziende coinvolte nel Premio e tra queste una come vincitrice finale. Quattro le macro-regioni definite: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Centro-Sud e Isole. Per ognuna di esse sarà nominato un vincitore per categoria: React, Resilience, Realise. Tra le 12 aziende nominate verrà quindi scelto il vincitore assoluto del Premio Mario Unnia.

La giuria del Premio 2021 è presieduta da Andrea Amaduzzi, docente presso il Dipartimento di Scienze Economico Aziendali dell’Università degli Studi Milano Bicocca, e costituita da esponenti del panorama economico-finanziario e istituzionale. La prima menzione (“React”) è riservata alle aziende che hanno saluto reagire alla pandemia coniugando l’attenzione per la produzione e quello per le persone coinvolte. “Resilience” è dedicata alle imprese che hanno saputo adattarsi in modo resiliente al contesto, garantendo la ripartenza dell’attività. Infine, la menzione “Realise” è pensata per le aziende che hanno deciso di ripartire sulla base di nuovi modelli di business sostenibili, trovando spunti positivi e virtuosi nonostante le difficoltà.

La sostenibilità, infatti, è considerata da BDO come strumento centrale per la ripresa post pandemia, insieme con l’economia circolare. Per questo motivo l’organizzazione ha lanciato parallelamente – in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, Dipartimento di Economia e Management, e con il consorzio vinicolo di Franciacorta (che associa 121 cantine) – un progetto di ricerca dedicato ai criteri Environmental, Social and Governance (ESG) e al ruolo che giocano nei rapporti tra le imprese vitivinicole e il mondo finanziario, in modo da sviluppare l’informativa ESG, sempre più fondamentale per l’accesso al credito e per attrarre investitori.

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Sara Polotti

Sara Polotti è giornalista pubblicista dal 2016, ma scrive dal 2010, quando durante gli anni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (facoltà di Lettere e Filosofia) recensiva mostre ed eventi artistici per piccole testate online. Negli anni si è dedicata alla critica teatrale e fotografica, arrivando poi a occuparsi di contenuti differenti per riviste online e cartacee. Legge moltissimo, ama le serie tivù ed è fervente sostenitrice dei diritti civili, dell’uguaglianza e della rappresentazione inclusiva, oltre che dell’ecosostenibilità.

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