PMI più esposte ai cybercriminali con il lavoro da remoto

La pandemia in atto ha reso le imprese di tutto il mondo più esposte ai cyber attacchi. Secondo gli esperti, ciò è dovuto soprattutto ai rischi legati al lavoro da remoto. E, tra tutte, le Piccole e medie imprese (PMI) sono le meno preparate a fronteggiare eventuali attacchi.

Sede di organizzazioni internazionali e di importanti aziende farmaceutiche, la Svizzera è oggetto di minacce rilevanti. “Generalmente si trova in una posizione migliore di altri Paesi, ma ha ancora delle risorse da proteggere e la situazione è evidentemente grave”, ha sottolineato Raphael Reischuk, Vicepresidente della Cyber Commission di ICTswitzerland, l’organizzazione elvetica per la digital economy. Soltanto a fine gennaio 2020 sono stati registrati in tutto il mondo 16mila nuovi siti attinenti al coronavirus.

Il problema principale, secondo gli esperti svizzeri, è da individuare nel fatto che molti dipendenti utilizzino il computer personale, spesso meno protetto rispetto a quello dato in dotazione dall’azienda. Anche la vigilanza sembra allentarsi di molto tra le mura domestiche. “Le persone hanno la tendenza a sentirsi bene e in sicurezza quando si trovano a casa”, continua Reischuk. Il confinement renderebbe i lavoratori anche più ricettivi ai falsi messaggi, soprattutto in caso di cittadini ancora poco istruiti sui rischi legati alle nuove tecnologie.

Per fronteggiare la pandemia, inoltre, anche molte imprese svizzere hanno dovuto accelerare la digitalizzazione e, al momento di adattarsi alle nuove restrizioni, hanno preferito la rapidità alla sicurezza, per garantire continuità alle attività. Tra queste, le PMI sono le più minacciate perché avevano investito meno su questo fronte e, in molti casi, non avevano previsto uno scenario in cui i propri specialisti tecnologici dovessero lavorare anche loro da remoto.

Fonte: Swissinfo.ch

cybersecurity, remote working, Svizzera


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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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