Mentoring

Trattenere i talenti con il mentoring

Puntare sulla trasmissione efficace di competenze tra figure senior e nuove leve, valorizzando una condivisione efficace dei valori aziendali. È questa la strada che le imprese devono seguire per riuscire a trattenere i giovani talenti in azienda secondo la visione della tech company italiana Pack, che ha lanciato una nuova piattaforma di mentoring in grado di agevolare la comunicazione tra colleghi e mettere a disposizione dei responsabili delle Risorse Umane, in modo agile, feedback e valutazioni dei risultati raggiunti dal personale.

“L’input per dare vita a questo progetto è nato da una riflessione legata al fatto che l’attuale mercato del lavoro, così com’è, non funziona, perché le esigenze delle persone sono cambiate”, spiega Pietro Maria Picogna, Fondatore e CEO di Pack. “In questo senso è necessario promuovere una comunicazione di qualità tra le figure senior e nuovi dipendenti. Il tutto con l’obiettivo di favorire relazioni efficaci nell’ambiente di lavoro per trasferire competenze e generare quella crescita frutto del confronto e del dialogo. È questa la sfida che le imprese devono affrontare. La nostra mission è quella di mettere a disposizione uno strumento tecnologico che favorisca questo cambiamento”.

Una soluzione per conoscere a fondo le persone

Ma come funziona concretamente la piattaforma? Il sistema opera su tre ambiti precisi: la raccolta dei dati, finalizzata a scattare una fotografia delle competenze del personale; l’invio di feedback continui e costanti da parte dei dipendenti; il mentoring, ovvero la condivisione di competenze attraverso sessioni di formazione al termine del quale è data una valutazione al dipendente. I dati che il Direttore delle Risorse Umane può estrarre sono di tre tipi: il satisfaction rating relativo al grado di soddisfazione che una persona ha della sua vita aziendale; l’engagement rating, ovvero il livello di motivazione a portare valore in azienda; il Knowledge transfer rating, ovvero la capacità di trasmettere competenze all’interno dei vari dipartimenti aziendali. “Da tutte queste informazioni si riesce ad avere un quadro della crescita di una persona attraverso il mentoring, della sua capacità di acquisire e migliorare le sue competenze e dei punti dove bisogna intervenire per permettergli di raggiungere risultati sempre maggiori”, spiega Picogna.

La soluzione consente quindi di avere una visione d’insieme del personale, utile a orientare le decisioni degli HR, sottolinea il CEO di Pack: “Grazie alle informazioni disponibili, i Responsabili delle Risorse Umane riescono a individuare in modo molto efficace i punti in cui i processi aziendali registrano gli intoppi, per poi intervenire in modo mirato”. Nello specifico, le informazioni principali che sono gestite riguardano risultati ottenuti nelle attività di mentoring e nella somministrazione di survey ai dipendenti.

“Il nostro auspicio è che tutti questi preziosi dati, che rimangono assolutamente riservati, siano poi elaborati dagli HR manager per creare analisi sul personale e individuare le dinamiche alla base dei problemi”, argomenta il manager. Per esempio si può capire perché una persona è insoddisfatta della sua vita lavorativa e intervenire attraverso il mentoring, uno strumento che è già molto usato negli Stati Uniti: “Con la nostra piattaforma vogliamo valorizzare questa metodologia al massimo anche in Italia”.

Uno dei punti di forza della soluzione, secondo Picogna, è proprio la chiarezza del dato fornito: “Il sistema è molto semplice da usare, fornisce informazioni chiare ed è integrabile con gli altri sistemi gestionali presenti in azienda, pertanto non richiede il supporto degli IT manager nel suo utilizzo, né l’acquisizione di competenze particolari. Il nostro obiettivo era, fin dall’inizio, semplificare al massimo la vita dei manager per aiutarli a gestire al meglio le persone in azienda”.

Quest’aspetto, sottolinea il manager, è particolarmente importante anche alla luce del fenomeno delle Grandi dimissioni: ”Per contrastarle non bastano benefit come l’aumento dello stipendio, delle ferie oppure l’offerta dello psicologo aziendale. Bisogna intervenire sull’interazione efficace tra i manager più esperti e quelli più giovani, valorizzando lo scambio di competenze. Noi, attraverso la nostra piattaforma, vogliamo favorire questo tipo di processo”.

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