PLM e la progettazione dei nuovi prodotti

Progettare accuratamente l’architettura di un manufatto, di tutti i suoi componenti e del modo in cui le parti formano il sistema, è un’attività di primaria importanza per lo sviluppo di nuovi prodotti all’interno di un’azienda.

Una progettazione superficiale o inesatta, infatti, influenza negativamente la produzione di un bene e, di conseguenza, le misure da intraprendere per modificare i piani di lavoro richiedono ulteriori spese per il business aziendale.

Alcuni studiosi hanno definito il processo di sviluppo di nuovi prodotti come “una sequenza di fasi e attività eseguite dall’azienda per concettualizzare, progettare e commercializzare un prodotto” (Ulrich ed Eppinger, 2008).

La maggior parte di queste attività sono di carattere organizzativo e non fanno riferimento diretto alle componenti fisiche di un prodotto o alla sua struttura. Altre, invece, come la progettazione di dettaglio, definiscono le specifiche geometriche del manufatto, le sue tolleranze, i materiali e i processi di lavorazione che dovranno essere svolti per ottenere il bene desiderato.

L’elemento chiave e imprescindibile che unisce tutte le fasi a cui fanno riferimento Ulrich ed Eppinger è il dato, il quale dev’essere gestito in maniera accurata per poter diventare informazione utile al processo di sviluppo nuovo prodotto.

Affinché un bene venga realizzato, è infatti necessario che ci sia uno scambio di dati efficace fra tutti gli attori coinvolti nella sua realizzazione. In quest’ottica, il processo d’innovazione e sviluppo nuovo prodotto diventa più intenso e complesso in proporzione al volume delle interazioni tra i diversi nodi che fanno parte della rete informativa.

Le aziende sono quindi chiamate a gestire una quantità di informazioni sempre maggiore e proveniente da attori diversificati, i quali devono convergere in maniera integrata verso l’obiettivo finale di realizzare un nuovo prodotto (Clark e Wheelwright, 1995).

Progettare un nuovo prodotto: sfide e tecnologie

Le più avanzate tecniche di progettazione non rimangono però le uniche determinanti nel concorrere al miglioramento dell’efficienza nel processo di sviluppo di un nuovo prodotto. A supporto di queste vengono, infatti, richieste elevate prestazioni generali dell’azienda, tanto nella sua organizzazione quanto nella sua gestione.

La sua competitività si basa infatti sulle modalità in cui i prodotti vengono realizzati in termini di qualità, efficienza, velocità (ibidem) e costi (Ulrich ed Eppinger, 2008). Sulla base di questo concetto, l’Information Communication Technology (ICT) gioca un ruolo fondamentale nello scambio di informazioni tra le risorse aziendali, consentendo di guidare il processo di sviluppo del nuovo prodotto in maniera efficiente e integrata e imponendosi come main driver del cambiamento all’interno di un’azienda.

Per la progettazione e la realizzazione di prodotti complessi ci si avvale attualmente di diversi sistemi ICT. Il modello di prodotto, comprensivo sia dell’architettura sia delle sue parti, è realizzato attraverso sistemi di progettazione assistita dall’elaboratore (CAD) e altre applicazioni (in generale Computer Aided Technology, CAX), le quali vengono solitamente utilizzate per definire i dati di progettazione, produzione e test.

In molte aziende, sia i dati generati dai sistemi CAD sia tutti gli altri dati di prodotto (come per esempio la Bill of Material, BoM), vengono integrati e resi disponibili all’interno di sistemi di Product Data Management (PDM) o Product Lifecycle Management (PLM).

In questi sistemi, i dati possono essere raccolti in repository in cui l’utente accede e ricerca manualmente l’informazione desiderata o, nei casi più recenti, possono essere utilizzate tecnologie più complesse e strutturate che ne consentano una loro gestione automatizzata. Il PLM è un concetto di business olistico (Saaksvuori e Immonen, 2008).

Esso può infatti essere considerato sia un approccio di business sia un software evolutosi negli anni, passando da un set di tool ingegneristici a una soluzione di livello aziendale. Il PLM ha l’obiettivo di tracciare e gestire tutte le attività, i flussi di informazioni e i dati generati durante il processo di sviluppo del prodotto e delle rispettive attività di supporto (Garetti, Terzi, Bertacci e Brianza, 2005).

In generale, il PLM prevede l’integrazione di individui, organizzazioni e sistemi ICT con il fine di raggiungere risultati sempre migliori (Turver e Munro, 1994). In tal modo, tutti gli attori, interni ed esterni (clienti, fornitori o partner), sono coinvolti e integrati nell’intero ciclo di vita del prodotto.

Il percorso da intraprendere per introdurre un PLM richiede un’attenta pianificazione da parte delle aziende per giustificare gli investimenti immediati e futuri basandosi sulle valutazioni oggettive delle effettive performance di business raggiungibili, tanto a livello funzionale quanto organizzativo.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Marzo 2020 di Sistemi&Impresa.
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plm, Ulrich ed Eppinger, Information Communication Technology, Product Data Management

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