leadership

Chi ha bisogno del CEO?

La combinazione tra pandemia e accelerazione tecnologica ha innescato un generale ripensamento della dimensione privata e lavorativa, che ha finito per coinvolgere anche il Top management delle aziende. Con il lavoro agile, ormai dominante in molti settori e il passaggio nel caso di molte organizzazioni dal lavoro a ore a quello per obiettivi, imprese e lavoratori hanno finito per chiedersi anche se il modello di governance più efficace sia davvero ancora quello con un Amministratore Delegato al vertice, tanto dell’organizzazione quanto del processo decisionale.

A porsi la questione è Forbes che ha dato il via alla sua analisi mettendo innanzitutto in evidenza esigenze emergenti del mondo del lavoro come quelle sottolineate dal report del Consiglio economico e sociale delle Nazioni unite (Ecosoc). Tra queste, l’affermarsi del lavoro agile e di luoghi di lavoro ibridi dove svolgere con costanza le proprie attività, ma anche l’attenzione verso la salute mentale dei lavoratori, la sostenibilità ambientale e la predilezione di soluzioni basate sulle esigenze dei clienti.

I profili di competenza e conoscenza dietro a questi trend rimodellano, ha fatto notare la testata statunitense, funzioni, ruoli e caratteristiche della leadership; e questo dovrebbe richiedere anche una riprogettazione dei livelli gerarchici, come già mostrato dalla crescente insoddisfazione dei Middle manager che, in un sondaggio internazionale che ha coinvolto più di 3mila persone, sono risultati per il 46% più stressati e meno produttivi rispetto ai colleghi senior. O per lo meno, se non delle gerarchie, dei team esecutivi, considerando che i gruppi di 12, 13 o più persone non sono risultate efficaci in modalità ibrida.

Molti manager ‘trasversali’ al posto di uno solo CEO

Si potrebbe quindi immaginare, in un futuro non troppo lontano, un gruppo di manager e professionisti di diversa estrazione – con profili anche lontani dal business – che si ritrovano a confrontarsi di macro strategie insieme con due o più responsabili globali di varie business unit, che interagiscono costantemente tra loro per garantire, anche attraverso formazioni ad hoc, un ambiente lavorativo proficuo e in salute. Uno scenario di questo tipo, ha ragionato Forbes, garantirebbe uno sguardo più aperto e globale in grado di offrire maggiori opportunità di crescita a 360 gradi.

Se è certamente poco dignitoso offrire stipendi troppo bassi ai giovani laureati lo è ancora di più offrire compensi irragionevoli agli Amministratori Delegati che non possono più effettivamente fungere da unico crocevia in un mondo complesso. A rendere ancora possibili tali compensi sproporzionati sono politiche organizzative, ancora oggi in vigore, ormai obsolete. Dare una nuova veste a questo ruolo sarebbe un cambiamento coraggioso.

leadership, CEO, Top management


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Erica Manniello

Laureata in Filosofia, Erica Manniello è giornalista professionista dal 2016, dopo aver svolto il praticantato giornalistico presso la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli. Ha lavorato come Responsabile Comunicazione e come giornalista freelance collaborando con testate come Internazionale, Redattore Sociale, Rockol, Grazia e Rolling Stone Italia, alternando l’interesse per la musica a quello per il sociale. Le fanno battere il cuore i lunghi viaggi in macchina, i concerti sotto palco, i quartieri dimenticati e la pizza con il gorgonzola.

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