L’evoluzione della Sanità con la gestione per processi

La gestione dei processi è un fattore chiave per il successo delle organizzazioni in un mercato sempre più competitivo e ciò rende il miglioramento dei processi di business un’esigenza costante ed essenziale. Uno dei settori che ha avuto grandi vantaggi dall’integrazione tra IT e bioingegneria è sicuramente quello della Sanità, nel quale è stato possibile avviare interventi di miglioramento nei processi assistenziali.

Le strutture sanitarie, infatti, avvertono sempre più l’esigenza di migliorare la qualità dei servizi riducendo le inefficienze esistenti a livello di organizzazione e gestione dei processi, soprattutto in situazioni di emergenza come quelle a cui i sistemi sanitari stanno andando attualmente incontro a causa dell’emergenza legata al contagio da Covid-19.

Nel caso delle organizzazioni sanitarie, risulta indispensabile una gestione integrata delle attività legate ai singoli processi coinvolti, in maniera tale che i medici possano, in ogni momento, sapere cosa fare, su quale paziente intervenire e quali specifici dati sanitari poter gestire e scambiare.

Il Business process management (BPM) è una soluzione per la gestione dei processi nelle organizzazioni sanitarie utile a definire sequenze di azioni prefissate in base a linee guida o percorsi di cura, favorendo la collaborazione tra professionisti con competenze in diverse discipline.

Proprio nell’area sanitaria è richiesta una gestione ottimale dei processi e in particolare di quelli ospedalieri, in quanto si tratta di strutture complesse con molteplici interazioni a livello di dati, sistemi informativi e standard sanitari che abilitano alcuni servizi di telemedicina. In un’emergenza come quella legata al coronavirus, questi servizi possono risultare molto importanti per raggiungere, per esempio, pazienti che hanno difficoltà ad accedere a ospedali e ambulatori o a trovare medici specialisti liberi: servizi di supporto o consulenza a distanza per i cittadini permettono la continuità delle cure e l’assistenza anche da remoto.

Standard sanitari per lo scambio di dati

Tra le organizzazioni internazionali che promuovono l’utilizzo di standard sanitari per l’interoperabilità di sistemi ci sono: IHE (Integrating the healthcare enterprise), per la condivisione di informazioni tra sistemi informativi; HL7 (Health level 7), per lo scambio di dati e messaggi; DICOM (Digital imaging and communications in medicine), per la gestione di immagini diagnostiche.

IHE è un’iniziativa che si propone di sviluppare l’integrazione tra i diversi sistemi informativi sanitari. I sistemi informatici comunicano tra loro utilizzando prevalentemente protocolli standard come HL7 FHIR. I dati sanitari vengono memorizzati in documenti XDS che rappresentano la più piccola unità di informazione che può essere salvata in un repository. A ogni documento sono associati dei metadati che servono a ricercare una risorsa.

Il supporto ai workflow che coinvolgono più organizzazioni e specialisti dalle competenze eterogenee è garantito dal profilo Cross enterprise document workflow (XDW) che, attraverso l’uso di un Workflow document, tiene traccia di tutti i documenti correlati allo stesso evento clinico, memorizzando chi e quando ha effettuato delle modifiche.

FHIR è l’ultima versione dello standard HL7, nata dall’esigenza di fornire un mezzo che favorisca lo scambio di messaggi tra i diversi sistemi e dalla necessità di garantire l’integrazione dei dati provenienti dagli stessi. FHIR è contraddistinto da un forte focus all’implementazione basata su servizi RESTful. Sono definiti oltre cento tipi di risorse cliniche, all’interno delle quali sono inseriti i riferimenti ad altre tipologie di risorse tra cui vi è quella relativa al paziente.

Il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) traccia l’intera storia clinica del paziente e viene aggiornato in maniera continuativa dai medici nell’ambito del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Fse offre ai cittadini la possibilità di disporre di una vista completa e aggiornata sulle proprie informazioni sanitarie.

Il monitoraggio dei processi per ottimizzare

Il BPM definisce un insieme di operazioni, modelli e tecnologie che permettono la gestione e il monitoraggio dei processi aziendali, allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati e ottimizzare le prestazioni. Il BPM, quindi, permette di modellare, automatizzare e gestire i processi di business per migliorarne efficienza ed efficacia. Le quattro fasi del ciclo di vita del BPM sono evidenziate nella figura seguente.

I sistemi di BPM (BPMS) rappresentano un’evoluzione dei sistemi che negli Anni 90 erano indicati come WFMS (Workflow management system). Questa evoluzione si è resa necessaria per una completa gestione di tutte le fasi del ciclo di vita del BPM.  Lo scopo è migliorare l’efficienza, la flessibilità e il controllo di un processo di business. Un BPMS possiede, generalmente, un modellatore visuale per definire e disegnare il flusso dei processi, oltre a portali e cockpit per la gestione dei task e il monitoraggio dei processi. Il BPM engine è il motore di esecuzione contenente vari livelli di servizi, quali l’autenticazione degli utenti, la gestione delle identità e la persistenza.

Sulla base delle analisi fatte per la comprensione e la definizione di processi, focalizzando l’attenzione sui processi sanitari, sono stati individuati i requisiti che possono guidare le scelte da fare per l’implementazione di una piattaforma sanitaria basata su un workflow engine (BPMS) a livello di definizione e modellazione dei processi e delle attività, comunicazioni e scambio di dati, archiviazione degli stessi, gestione dei servizi.

È possibile, quindi, definire i seguenti requisiti da soddisfare: modellazione dei processi clinici; supporto alle decisioni; tipologie di task nei processi; implementazione dei processi; esecuzione e monitoraggio dei processi; gestione accessi e ruoli; servizi e flusso delle comunicazioni; gestione documenti e immagini sanitarie.

Soluzioni per abilitare le piattaforme di teleconsulto

Nell’ambito del progetto HINT (Healthcare integration in telemedicine), finanziato dalla Regione Puglia per mezzo del bando Innonetwork, le aziende partner si sono occupate della progettazione e sviluppo di un sistema di BPM che implementa i requisiti individuati. Nel progetto è stata sviluppata una piattaforma di teleconsulto, basata interamente su BPM cloud, che utilizza un’architettura Hub&Spoke. Il progetto si avvale di standard internazionali, quali HL7 FHIR, IHE (XDS e XDW) e DICOM per l’integrazione e gestione di dati sanitari e immagini diagnostiche nei processi implementati.

I poli specialistici (Hub) operano in collegamento con i presidi ospedalieri territoriali (Spoke), nei quali vengono assicurate le funzioni ospedaliere di base. HINT permette l’integrazione, il monitoraggio e la gestione dei pazienti utilizzando sistemi e tecnologie che consentono un pronto accesso alla consulenza di esperti e alle informazioni del paziente, indipendentemente da dove le informazioni risiedano.

Nel progetto è stato implementato un caso di studio riguardante un processo di teleconsulto. Tale processo prevede l’interazione tra due attori, il medico richiedente (Spoke) e lo specialista clinico (Hub), e si basa su tre step clinico-organizzativi: creazione della richiesta di teleconsulto specialistico, pianificazione dell’attività, erogazione del teleconsulto specialistico.

HINT fornisce al medico richiedente, attraverso il sistema di BPM, un supporto all’identificazione del più adeguato processo diagnostico per il paziente. Il paziente può avere un consulto specialistico di alto livello anche in centri ospedalieri periferici distanti dalla sua zona mentre i medici specialisti hanno il supporto, nell’indagine diagnostica, di una piattaforma di telemedicina con strumenti avanzati. Si capisce, quindi, come in questa fase di emergenza questa soluzione possa essere molto utile.

L’articolo è stato scritto da: Antonio Caforio (A-thon), Marco Solfa (A-thon), Tobia Calogiuri (Università del Salento), Mariangela Lazoi (Università del Salento), Gianvito Mitrano (Università del Salento).

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di aprile 2020 di Sistemi&Impresa.
Per informazioni sull’acquisto di copie e abbonamenti scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)

telemedicina, Business process management, standard sanitari

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