processi HR

Mettere al centro l’esperienza umana nei processi HR

La gestione dell’esperienza umana è un concetto sempre più centrale nell’ambito delle Risorse Umane. Lo Human Experience management serve a far incontrare le azioni che compie l’azienda con le reazioni dei dipendenti e la capacità dell’organizzazione di creare un ambiente lavorativo inclusivo, efficace, stimolante per ottenere performance migliori. Oggi, infatti, si chiede ai collaboratori non soltanto di eseguire le attività, ma di essere creativi, e soprattutto di essere responsabili e quindi di diventare ‘manager’ di se stessi. Il tema sarà affrontato durante l’evento virtuale dal titolo Dalla gestione della Risorsa Umana alla gestione dell’Esperienza Umana in programma il 7 ottobre 2021 organizzato da Var BMS, azienda che supporta i clienti nella digitalizzazione e nell’implementazione di soluzioni innovative.

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Adottare tecnologie e strumenti HR evoluti

Per gestire al meglio l’esperienza dell’utente in un mondo digitalizzato, è fondamentale l’adozione di strumenti HR e IT evoluti, che supportino lo svolgimento delle attività, ottenendo un’ottimizzazione dei tempi e un miglioramento delle performance. Lo conferma Andrea Catalano, HCM Project Leader, spiegando che va in questo senso la scelta, in ambito HR, di adottare la suite SAP SuccessFactors: “La soluzione permette di monitorare in tempo reale le performance del dipendente e gli obiettivi da raggiungere; una funzionalità centrale è quella basata sul continuous feedback attraverso cui il manager è sempre interconnesso con il dipendente”. È utilizzata, dunque, come uno strumento di empowerment delle performance.

Lo stadio evolutivo delle tecnologie HR sono quelle ribattezzate come “employee listening technology”: “Sono tecnologie che permettono di ‘ascoltare’ le esigenze del personale e capire qual è lo status della loro esperienza lavorativa. Ecco che quindi non sono più solo strumenti reattivi e unidirezionali, ma sono proattivi e bidirezionali”, spiega Catalano. Quindi, proprio il monitoraggio ‒ e il miglioramento ‒ della performance è il nodo centrale dell’adozione di soluzioni di questo tipo, che si sviluppa in modo bilaterale.

“Applicata nella maniera migliore, questo tipo di tecnologia permette di comprendere le reali capacità del dipendente, dunque di individuare i migliori talenti; così il management ha un quadro completo dei punti di forza e di quelli più fragili del collaboratore, mentre quest’ultimo riesce a individuare le proprie potenzialità”, continua il leader HR, puntando l’attenzione sul Real time management. È in questo modo che strumenti tecnologicamente avanzati diventano alleati per eccellere; le persone sono più motivate nell’incrementare le performance e nel raggiungere maggiore autonomia e più responsabilità.

Talent management, le persone diventano più creative

Connesso ai principi del Real time management e del continuous feedback, c’è il tema del Talent management: si utilizza il talento per creare un ambiente di lavoro più stimolante. “Il tema è sempre esistito, ma oggi diventa un fattore strategico per le aziende. Si chiede sempre più alle persone di essere creativi, di essere manager di se stessi; così si tengono monitorate e si migliorano le performance , in vista del raggiungimento degli obiettivi”, sostiene il leader HCM. Serve essere visionari, sognatori e le persone sono felici di esserlo. “Le persone accolgono positivamente questa modalità lavorativa, in virtù di emozioni e di condizioni lavorative soddisfacenti, che a loro volta ispirano il dipendente a essere più creativo, più efficace. L’azienda che riesce a fornire la migliore esperienza possibile è quella che ha quel fattore competitivo in più perché sfrutta al massimo la propria forza lavoro”.

In questo scenario, l’azienda raggiunge obiettivi di business anche grazie al talento. Quindi, oggi, la human experience è importante anche per questo motivo. “Prima gli strumenti di gestione delle risorse umane servivano a catalogare la forza lavoro, la loro retribuzione e l’area di lavoro. Da un ventennio, invece, le tecnologie HR si sono affinate”, dice Catalano. Invece di consentire esclusivamente la raccolta di informazioni statiche, dunque, permettono anche di valutare le performance, di capire chi può essere collocato in determinate posizioni e quindi beneficiare di retribuzioni commisurate in base alle performance e agli obiettivi assegnati.

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Federica Biffi

Laureata magistrale in Comunicazione, Informazione, editoria, classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali, Federica Biffi ha seguito corsi di storytelling, scrittura, narrazione. È appassionata di cinema e si interessa a tematiche riguardanti la sostenibilità, l'uguaglianza, l'inclusion e la diversity, anche in ambito digital e social, contribuendo a contenuti in siti web. Ha lavorato nell'ambito della comunicazione e collabora con la casa editrice ESTE come editor e redattrice.

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