Lo Smart working post pandemia nell’accordo Cifa-Confsal
“Smart working”, “telelavoro”, “lavoro da casa”, “lavoro da remoto”: se applicate al lavoro agile queste definizioni — ormai sulla bocca di tutti — sembrano non essere idonee. Perché ad avere portato le aziende verso la scelta di remotizzare le attività non è stata una decisione organizzativa, ma un’obbligatorietà trasversale. Lo Smart working, tuttavia, non è solo un modello da applicare in emergenza, e l’accordo interconfederale nazionale per la regolamentazione del lavoro agile siglato dalla Confederazione italiana federazioni autonome (Cifa) e la Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori (Confsal) a fine febbraio 2021 vuole finalmente guardare oltre alla pandemia. Perché a tutti gli effetti quello di questi mesi non è stato vero lavoro agile, bensì una sua imitazione dettata dalla necessità.