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Primo maggio, festa del lavoro o del lavoro umano?

È certamente un Primo maggio particolare quello che si celebra nel 2020. Siamo alla vigilia della fine della fase 1 del lockdown imposto a inizio marzo dall’emergenza Coronavirus. Ma che si viva in un mondo dominato dall’incertezza era già noto prima di finire nell’era Covid-19: la differenza è che oggi stiamo concretamente testandone il significato.

Al di là di questo nuovo scenario, le celebrazioni del Primo maggio riportano al centro il tema del lavoro e del rapporto dell’uomo con le tecnologie. Si festeggia il lavoro oppure il lavoro umano? Sappiamo bene che esiste il lavoro senza l’uomo. Se vogliamo celebrare il lavoro umano serve allora un nuovo patto nel quale si definiscano i ruoli delle macchine, non più come strumenti di sostituzione dell’uomo, bensì nell’ottica di affiancamento. Di questi aspetti ha ragionato di recente Francesco Varanini in un capitolo del libro Il futuro della fabbrica – La via italiana per il rinascimento della manifattura (ESTE, 2019), di cui proponiamo un estratto. Leggi tutto >

Lo Stato è anti-impresa e offre solo aiuti teorici

Uno Stato “anti-impresa”, che considera il motore produttivo del Paese “un nemico da combattere”, quando non addirittura “da abbattere”. È un attacco duro, rivolto alle misure messe in campo dal Governo per la fase 2, quello di Anna Danieli, Presidente di Confindustria Udine.

Intervenendo a Fabbrica e futuro? – Prime idee sulla rinascita della Manifattura italiana, l’evento promosso dalla casa editrice ESTE e nato all’interno della piattaforma FabbricaFuturo, Danieli si è fatta interprete della insoddisfazione manifestata da tante imprese, piccole e grandi, di fronte ai provvedimenti che dovrebbero traghettare il Paese verso l’uscita dall’emergenza e la ripresa delle attività produttive. Leggi tutto >

Innovazione ‘aperta’, il Manifatturiero nel post Covid-19

L’impatto del Covid-19 e delle misure di contenimento del contagio rischia di rallentare il processo di innovazione tecnologica e digitale tanto necessario al nostro Paese. Il mondo industriale sta vivendo un momento di forte trasformazione e l’Italia, che è la seconda manifattura in Europa e il cui settore manifatturiero incide fortemente sul Pil nazionale, non può permettersi di restare indietro. Leggi tutto >

Parole di Management, un successo di lettori non annunciato

È un successo di lettori non annunciato, quello di Parole di Management. Nei primi due mesi di piena operatività, il quotidiano di cultura d’impresa edito dalla casa editrice ESTE ha già raggiunto gli obiettivi che erano stati fissati per il primo semestre 2020.

Secondo i dati audience web, nel solo mese di marzo sono stati quasi 30mila gli articoli consultati da circa 12mila utenti che si sono collegati alla testata per leggere gli approfondimenti e le analisi sulla cultura d’impresa che prendono ampio spunto dall’attualità (i dati di traffico sono disponibili su richiesta inviando una mail al Responsabile Marketing ESTE, Luciano Lucci: luciano.lucci@este.it). Leggi tutto >

Riconvertire per sopravvivere alla crisi

I produttori tessili portoghesi si stanno mobilitando per cucire camici e altri dispositivi medicali di cui c’è urgente bisogno per affrontare la battaglia contro il coronavirus. Le stesse aziende del settore, però, temono per il loro futuro, minacciato dalla recessione economica indotta dall’epidemia.

Il comparto del tessile è concentrato nel Nord del Portogallo, l’area in cui si registra il maggior numero di contagi. Il settore si è tirato fuori dalla crisi del debito, che ha interessato il Paese dal 2010 al 2014, potenziando le esportazioni soprattutto verso i retailer europei. Ora la Banca del Portogallo stima per il 2020 una contrazione delle esportazioni tra il 12% e il 19%. Leggi tutto >

Employer branding e tecnologie, l’industria è costretta a farsi bella

Un giovane professionista viene selezionato da una grande azienda di Roma per un colloquio. È una multinazionale leader di settore ed è disposta a pagare le spese di viaggio. Ma per il candidato l’offerta si può rifiutare o quanto meno mettere in discussione. Cosa c’è che non va? Non convince il processo di recruiting. Ecco perché il giovane, prima di confermare l’incontro, si confronta con uno dei suoi professori universitari: vuole una conferma della reale qualità dell’azienda. Leggi tutto >

Elearning, anche la formazione si fa smart

La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha detto di voler affrontare l’emergenza didattica, data dalla chiusura delle scuole per prevenire la diffusione del contagio da coronavirus, studiando soluzioni per la formazione a distanza. Su Linkedin le ha risposto Claudio Erba, founder e CEO di Docebo: “Datele il mio numero di cellulare”.

Un post provocatorio? “Per niente”, risponde a Parole di Management Erba, che non è senz’altro un neofita dell’argomento: Docebo, nata nel 2005 in Brianza, sviluppa soluzioni per l’elearning, sfruttando gli algoritmi dell’Intelligenza Artificiale, per rendere efficace e coinvolgente la formazione aziendale. I numeri della società ne testimoniano il successo: 6 milioni di utenti in tutto il mondo, quotazione alla Borsa di Toronto. Insomma, Erba è uno che se ne intende e forse la Ministra farebbe bene ad accettare qualche consiglio. Leggi tutto >

Il passo avanti

Economia circolare, green deal, responsabilità: la salute del pianeta vacilla e i riflettori puntano l’attenzione su un cambiamento culturale che deve incentivare modelli produttivi basati sulla circolarità, e quindi su rigenerazione ed ecosostenibilità e abitudini di consumo più responsabili.

La logica deve essere quella del riuso: eliminare dalla nostra vita il concetto dell’usa e getta per utilizzare materiali e prodotti che possono essere riciclati. La manifattura ci sta lavorando, i comportamenti delle persone si adegueranno, si spera. Convivere sommersi dalla plastica credo non piaccia a nessuno, diminuire la ‘carbon footprint’ deve diventare un obiettivo di tutti. Leggi tutto >

De Meo, quando lo stile di leadership fa il capo

Forse la sua cifra stilistica sta già tutta nella descrizione scelta per il profilo LinkedIn. Non l’ultima posizione ricoperta né quella, già annunciata, che assumerà a partire dal primo luglio 2020. Semplicemente car enthusiast, appassionato di auto. Che Luca De Meo, nuovo Amministratore Delegato del Gruppo Renault (nella foto), fosse un entusiasta delle quattro ruote era facile intuirlo, vista la lunga esperienza nel settore: Da Renault a Toyota, da Fiat al gruppo Volkswagen. Dipinto dai media come un professionista schivo, interessato alla manifattura più che alla finanza, il manager italiano si è cucito addosso negli anni uno stile di leadership ben preciso. Fatto di lunga preparazione e, appunto, di sano entusiasmo. Leggi tutto >

Innovazione e digitalizzazione, il ruolo dei quadri delle PMI

Che le Piccole e medie imprese (PMI) siano il pilastro dell’economia nazionale non è un mistero. Tuttavia, è altrettanto vero che sono anche particolarmente restie al cambiamento. Per motivi economici, senz’altro, ma anche per motivi culturali. “Abbiamo sempre fatto così” è una di quelle frasi che spesso si associano alle PMI.

Ma la classe dirigente di esse, in primo luogo i quadri, cosa ne pensa? Anch’essi sono così restii all’innovazione, soprattutto a quella digitale? Quadrifor e Doxa hanno di recente pubblicato un’indagine dal titolo Innovazione, digitalizzazione e competenze nelle PMI del terziario. La ricerca ha riguardato 600 quadri inseriti in aziende, iscritte a Quadrifor, che impiegano meno di cinque quadri (il campione è dunque rappresentativo anche dal punto di vista statistico). Leggi tutto >

Crisi del Manifatturiero, la Germania ci trascina nel baratro

L’economia tedesca rallenta più del previsto e aumentano i timori delle aziende italiane che guardano a Berlino per le esportazioni, soprattutto in settori come l’Automotive. I dati macroeconomici diffusi nelle ultime ore preoccupano l’economia italiana, già in affanno e particolarmente esposta alle tensioni internazionali.

In particolare prosegue la crisi del Manifatturiero nel cuore dell’Europa. A novembre 2019 gli ordinativi tedeschi hanno subìto una pesante e inattesa contrazione, un -1,3% rispetto al mese precedente, secondo i dati diffusi da Destatis, l’agenzia di statistica federale. Leggi tutto >

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